Stai consultando: 'Il Duomo di Teramo. Storia e descrizione', di Francesco Savini

   

Pagina (23/194)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (23/194)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   26 IL DUOMO VI TERAMO
   « stimoniale, in cui si faceva mentione dell'arme e del » tenore delle lettere intagliate in una pietra, che se '1 portò * seco 55 a Lecce. Tale stemma però non poteva consistere, come riferisce più sopra il Muzii, in « due rose in una « sbarra che traversa lo scudo », errore seguito dal Brunetti ! e dal Tullii; 2 giacché il Palma, 3 con l'Ughelli alla mano 4 e con l'uso attuale dei Paladini in Lecce, dimostra che queir arma era « una croce lunga e larga quanto è « lungo e largo lo scudo con quattro gigli inquartati r, ossia, una croce piena accantonata da quattro gigli. 5 Non abbiamo altre notizie su questa cappella.
   13. Un'altra cappella fu eretto nel 1400, non sappiamo in qual punto del Duomo, dal canonico Antonio di Biagio d'Angelo, siccome dimostra l'inscrizione, già ivi apposta, riferita dal Muzii6 e da noi qui nell'appendice epigrafica (n. 8). L'Antinori, 7 dopo avere riportato dal Muzii quel titolo e detto che tele cappella fu eretta nel 1400 dal mentovato canonico « con l'annuenza » del vescovo Corrado di Melatine, all'anno 1405 s scrive: « Corrado Melatine, che « avea edificata Cappella nella sua Cattedrale n. Ora noi, non trovando nel Muzii, nò altrove, alcuna menzione di quest'ultima edificazione, vogliamo credere che l'Antinori sia caduto in un equivoco, prendendo questa cappella del canonico di Angelo per una supposta del vescovo di Me-latino e ciò, probabilmente, per aver letto il nome di co-
   Ti, Hist. delle fam. nob. di Apruzzo (inss. fase. 14, e. 33 v); ove ai Paladini si da un'arme per Teramo (la sbarra) e un' altra per Lecce (la croce).
   - TULLII, Uom. ili. di Teramo, Teramo, 1766, p. 101.
   3 PALMA, op. cit., voi. V, p. 110.
   4 UGHELi^r, Italia sacra, in FlorenUn., ove si riporta la croce con pomi.
   5 Lo stemma Paladini nel Giornale araldico-genealogico (n. 8 del novembre del 1895) è cosi araldicamente descritto: «Inquartato di rosso « e d'arg-ento a quattro gigli dell'uno nell'altro, alla croce piena d'oro, « attraversante sull'inquartatura ».
   6 MUZII, op. cit., dial. III.
   7 ANTINORI, op. eit., ad an. 1400.
   8 Idem, op. cit., ad an. 1405.

Scarica