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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (pių 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   B) PARTICOLARI DELL' INTERNO E LORO STORIA 37
   oggi reggiamo nel Duomo, son segnati nella nostra pianta (tav. I), e qui annoveriamo: il maggiore, della sacrestia, di S. Berardo, del SS. Sacramento, di S. Filomena, poi gli otto delle navate, che, cominciando dalla porta maggiore, nella navata dell'Epistola, sono: gli altari 1° di S. Venanzo, della famiglia Quartaroli ; 2° di S. Tommaso apostolo, della famiglia patrizia Delfico (con stemma gentilizio) ; 3° di S. Andrea apostolo, della casa pur patrizia Mezucelli (con stemma ed iscrizione, n. 24) ; 4° di S. Bernardo, della casa patrizia Bernardi; nella navata del Vangelo: 1° l'altare, pių prossimo alla porta maggiore, di S. Martino, giā degli estinti Caffarelli ed oggi della famiglia patrizia Ciotti; 2° del Crocifėsso, dell'Amministrazione della chiesa; 3° di S. Tommaso d'Aquino, eretto dal vescovo de' Eossi ed ora della stessa Amministrazione, e, finalmente, 4° della Concezione, appartenente ali' antica e pur patrizia famiglia Massei.
   24. Ed ora al Battistero, che si scorge presso la porta occidentale del Duomo, e che un tempo servė, come dicemmo (§ 19), di provvisorio deposito alle ossa di San Be-rardo: v'esiste tuttora il pavimento a mattonelle di marmo bianco, che vi fu apposto per l'occasione di quel deposito. Ora una grande nicchia ornata di una pittura a fresco, copia del celebre Battesimo di Carlo Maratta in S. Pietro di Roma e la sottoposta vasca additano l'uso.
   25. Uno dei pių vaghi avanzi del demolito Duomo si č il tabernacolo, tutto in fine pietra di loanella, che tuttora vedesi addossato al muro della navata dell'Epistola e posto sotto l'organo. Č un lavoro della pių pura maniera del Cinquecento tanto nel disegno architettonico quanto in quello dell'intaglio; quest'ultimo perō non eseguito con quella diligenza e squisitezza di magistero, che noi ammiriamo in simili opere lombarde anche de' nostri luoghi, siccome, ad esempio, nel bellissimo altare del Sacramento nella chiesa matrice di Campii, scultura del lombardo maestro Sebastiano da Como del 1532.l Del tabernacolo diamo
   1 BINDI, Mon. star, ed artėst. degli Abruzzi, Napoli, 1889, pag. 543.

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