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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL DUOMO DI TEKAMO
   « ora se ne vede il frammento mancante di più versi nel « principio ", così appunto, come noi da lui lo riferiamo, nella nostra appendice epigrafica (n. 12). Sappiamo inoltre dal Palma, l che nel 1638 fu data sepoltura al vescovo Visconti nella cappella della Concezione, già da noi descritta (§ 15); ma ignoriamo, se, in quell'epoca di stucchi e di gessi, di cui è tutta ridondante quella ora chiusa cappella, egli avesse sepolcro più o meno ornato; né quel frammento d'iscrizione, pur da noi riferito (n. 16), e portante oggi solo un «Illmo ac Rrìio Dfìo » e l'anno 1659, può credersi l'avanzo della tomba viscontea per ragione di quella data, seppur questa non indichi l'anno dell'apposizione dell'epigrafe, e quello della morte sia invece scomparso col resto dell'iscrizione.
   27. Passiamo ora alle tombe e agli epitafl ancora esistenti e che si leggono sparsi per la chiesa. Accenneremo in prima a quella di un defunto illustre, di cui però sappiamo soltanto il luogo. È del valente medico ed elegante poeta latino dello scorso secolo, Filippi-Pepe. Il Palma ci informa, 2 che a lui « fu data sepoltura nel Duomo fuori « i cancelli del cappellone di S. Berardo accosto al muro « della sagrestia ». Altre lapidi si trovano nella chiesa, e noi ne riportiamo le iscrizioni nella nostra appendice epigrafica. Così quelle di Francesca de' Consorti del 1637 (n. 15), di Maria Gatti-Ciotti del 1666 (n. 17), di Stefano e di altri Urbani del 1699 (n. 19) nell'ora abbandonata cappella della Concezione, già da noi mentovata (§ 15), e di Niccolo Moschioni del 1811 (n. 32).
   28. Continuando nella via^dei sepolcri, dobbiamo pur qui ricordare quello comune dei vescovi. Esso, che esisteva già, come vedemmo (§ 20), nella cappella una volta della Natività, ed ora del Sacramento, fu stabilito dal vescovo Pirelli nel 1788, come ha l'epigrafe pur da noi in fine riferita (n. 26), entro il muro della nave dell'Epistola assai prossimo all'arco della suddetta cappella del Sacramento.
   1 PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 182.
   2 Idem, op. cit., voi. V, p. 212.

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