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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   B) PARTICOLARI DELL,'INTERNO E LORO STORIA
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   31. Ma usciamo una buona volta dalle tenebre della vecchia cripta, che sono state sì poco proficue alle nostre investigazioni, e risaliamo sin presso il presbiterio. Al disotto di questore proprio accosto all'altare maggiore era, come abbiamo veduto al luogo di questo (§ 21), la cattedra, o trono vescovile, sopra tre gradini di legno, ed andava ornata di figure, dì colonne e d'intagli: sul terzo di questi gradini posavano le due sedie dei canonici assistenti con spalliera e bracciuoli a serpi ritorte e sul piano poggiava la sedia di cuoio dell'arcidiacono, capo del Capitolo. Tutto ciò, s'intende, fino al rinnovamento del Duomo nel 1739; dappoi il trono fu trasferito nel presbiterio al lato del nuovo altare maggiore, come c'informa il Palma. l Ciò non piaceva al vescovo Mazzara, che nel 1750 lo fece trasportare a pie' del presbiterio, ove appunto ancor oggi si trova. Non esiste più la cattedra descritta, giacché la presente è messa tutta a stoffa, come esige l'odierno stile ecclesiastico. Una idea bastevole della forma della nostra antica cattedra ce l'offre il trono vescovile in legno intagliato dell'ex-cattedrale di Campii, lavoro appunto del secolo xvn.
   32. Pure nel presbiterio, e dietro l'altare maggiore, esiste oggi il coro; ma prima, a dir così:, di arrivarvi, ha esso fatto varie trasmigrazioni. Il Palma2 ci narra, senza però mentovare la fonte della notizia, che, prima del restauro arcioniano nel secolo xiv, era dove trovasi adesso il cappellone di S. Berardo, ove pare che stesse tino ' al generale rinnovamento del 1739. Certo è però che nel 1541 il coro stava in quell'area; giacché, come prova un instrumento di quell'anno citato dallo stesso storico,3 il cimitero, di cui diremo appresso (§ 51), e che esisteva in parte pure sulla detta area, appare confinante col coro. Dieci anni dopo, nel 1551, si parla della "fabbrica del coro » in una lettera del vescovo Barba di quell'anno, ancora esistente,4 e dobbiamo credere che quella si faceva nello stesso posto.
   1 PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 215.
   2 Idem, op. cit., voi. II, p. 251.
   3 Idem, op. e loc. cit.
   4 Archiv. capit., fase. 20.

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