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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   52 IL DUOMO DI TEJRAMO
   « cioè l'orientale. Quella verso ponente, avente uno spor--K gimento di scale verso la Piazza superiore, e che dava « Tingresso dov'è oggi il Coro, fu chiusa non so se prima « il riordinamento di Rossi, o per effetto di esso. Pure ri-« mase un adito alla Chiesa da quella parte, che calcando « per lo scoperto le rovine del Cimiterio, e passando ove « adesso è il lavatoio de' Sacerdoti, immetteva a fianco « dell'odierno Aitar maggiore. Avendo finalmente Monsignor « Pirelli fabbricata una linea di case e botteghe tra il forno « del Vescovato (oggi non più esistente) ed il Seminario, la « squallida Cappella di S. Rocco (di cui indietro, al § 16), « lo sporgimento, e l'adito suddetto, e la porzione più oc-« cidentale del già disfatto Cimiterio, scomparvero: essen-<• dosi aperto però pel comodo dei cittadini dei quarti di « S. Giorgio e di S. Spirito un nuovo ingresso sulla estre-« mità della destra Navata. La terza Porta, verso setten-« trione, era ov'è oggi l'Altare di S. Tommaso Apostolo (il « secondo della nave dell'Epistola, come si è detto al § 23). « Nel rimiovellamento del Vescovo Rossi venne murata « come non necessaria, e come pregiudizievole alla sim-« metrica corrispondenza degli Altari. L'adito esteriore « verso la Piazza del Mercato fu nel 1740 preso in enfi-« teusi dai Sigg. Rubini, i quali vi fabbricarono una bot-« tega » passata, aggiungiamo noi, prima per vendita ai Botti e oggi per eredità ai Bonolis, e rispondente, siccome noi stessi abbiamo verificato, ad una porta ora rinchiusa sul muro settentrionale del Duomo, e della quale si scorge ancora l'arco in pietra entro la casa addossata a quel muro.

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