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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL DUOMO DI TERA3JO
   a dicono (e il Mu-zii qui ripete,l) e più ricca di quella « eh' oggi si trova in detta chiesa », che ammiriamo, per buona ventura, anche a' giorni nostri e che qui avanti (§ 41) descriveremo. Altri oggetti preziosi essa possedeva allora e il Muzii2 vi accenna, allorché scrive « delle belle croci, « del gran numero di Calici, patene ed Incenzieri d'arti genio, che nelle depopulazioni e calamità della Città son « perduti, e per i dibisogni (sic) venduti ».
   38. Ma un prezioso contributo alla esatta e sicura conoscenza del tesoro e delle suppellettili del nostro Duomo prima appunto delle pubbliche calamità a cui qui allude il Muzii, ossia alla fine di questo secolo xv, cel fornisce un interessante inventario di tal natura dell'anno 1482, indicato dal Palma 3 come esistente nell' archivio capitolare in un codice di memorie di economi e di risoluzioni del Capitolo, che fortunatamente ivi si serba e che quindi è stato a noi agevole consultare. Tale inventario noi abbiamo trascritto e studiato, e, per la sua importanza, pubblicato a parte con brève commento 4 e qui in appendice ridato a corredo del presente scritto (doc. I). Esso è seguito da due altri inventar! del 1502 e del 1504 pressoché simili al primo, meno che per le stoffe che vi son taciute: noi li diamo pure perché brevi e perché tutti e tre si compiono a vicenda (doc. II e III) ; solo notando con uno o più asterischi gli oggetti una o più volte nominati. Vi si leggono annoverati per primi, fra gli argenti, il busto ed il braccio di San Berardo, il famoso paliotto, il pastorale, chiamato nei tre elenchi crocia, croccia, doccia (quest'ultima voce dialettale, oggi usata soltanto per gruccia5), dei
   1 MUZII, op. cit., dial. III.
   2 Idem, op. e loc. cit.
   3 PALMA, op. cit., voi. II, p. 2tì6.
   4 FR. SATINI, II tesoro e la suppellettile della cattedrale di Teramo alla fine del secolo xv, in Arch. stor. Hai., ser. V, tom. XXIV, an. 1899, o a parte; Firenze, Celimi, 1899.
   5 È curioso che l'antico nome dialettale teramano, ora non più nello stesso tiao di croccia o doccia, sia identico al nome presente del pastorale in Francia, crosse. Vedi Crocia nel Da CANGB, e il nostro doc. I.

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