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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (pił 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   O) MOBILI ARTISTICI E PREZIOSI
   67
   Ora resta un piviale pesante di lama d'oro con lo stemma visconteo e quindi appartenuto al generoso vescovo Visconti, morto fra noi nel 1638.
   50. Diremo qui da ultimo, che lo stato attuale dell'argenteria del Duomo risulta dalla lista compiuta per noi fatta diligentemente sugli oggetti stessi e la quale diamo in line fra i documenti (n. IX). Essa consiste tutta e negli oggetti notati negli antecedenti paragrafi (41-46 e 48) e in questi altri che, non citati finora, qui per comodo del lettore brevemente annovereremo : un vasetto per l'acqua santa con aspersorio, due incensieri con due navicelle e due cucchiaini; due calici dorati con patene, di cui uno assai ricco, dono dei vescovo Milella (1859-1888), un calice con patena pur riccamente cesellato in argento con lo stemma dello stesso Milella, nove calici con altrettante patene, cinque calici con la sola coppa e con le patene d'argento dorato, e col piede di metallo, tre ostensorii, di cui uno grandioso e dorato, pur dono del Milella, quattro pissidi, un vasetto pel crisma con la data del 1875, con mestolino, un campanello avente un putto per manico, e infine due messali con ricca rilegatura di velluto cremisi e a lastre d'argento cesellato con stemma del vescovo Taccone (1850-1856) da una parte e un semibusto di San Berardo nella parte anteriore.

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