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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL DUOMO DI TERAMO
   questo la chiama, col solito vanto municipale, la maggiore d'Italia per la grandezza, la migliore pel suono e la più bella per la forma; e ne dice fonditore il maestro Nicola di Langres ; l e, descrivendo i modi adoperati da costui, ci informa, che si servì del metallo della vecchia campana già rotta da cento anni, levandone la parte adulterina, e dandole il. peso di undicimila libbre. Essa, finita l'il del detto mese, ebbe il nome di aprutina, né sappiamo se tale pur fosse il nome dell'antica, fusa già da Attone di Rug-giero, teramano. Il Palma intanto non ammette la data del 1483 e crede piuttosto a quella del 1481, fondandosi sulla nota dell' inventario della cattedrale dei 26 di dicembre del 1482, riferito fra i nostri documenti (n. I), e che descrive due calici comprati « da Mastro Nicola che « fece la Campana grossa ». La differenza per verità qui appaxe di 11 mesi e non di due anni; ma essendo certo da una parte che la campana era già fusa nel dicembre del 1482 e dall'altra, pel necrologio consultato dal Muzii e riferito dall'Antinori, che al novembre del 1483 era pur finita; per accordare insieme i due coevi documenti, si potrebbe supporre che il solenne bronzo aprutino, fuso già nel dicembre del 1482, fosse pronto per l'elevazione solo nel novembre del seguente anno 1483.
   Ma checché valga simile ipotesi, continuiamo intanto col Palma la storia della campana. Rottasi dunque un'altra volta, fu rifusa nel 1704 ;2 ma tale opera durò poco, giacché, spezzatasi, fu rifatta e rimessa a posto ai 20 di settembre del 1760, 3 quando appunto il Giordani 4 le attribuisce il peso di 14,000 libbre invece delle 11,000 disopra mentovate. L'ultimo danno pati essa nel 1799 dai colpi dei Francesi invasori, i quali, temendo non chiamasse col suo suono il popolo all'armi contro di loro, le spezzarono le grappe nel modo che tuttora si vede: ed è strano che a tal guasto
   1 Città di Francia nella Sciampagna, e capoluogo di un circondario nello spartimento dell'Alta Marna.
   2 PALMA, op. cit., voi. II, p. 265, dall'aroh, capit., n. 49.
   3 Idem, op. cit., voi. Ili, p. 326.
   4 GIORDANI, Mem. istor. di Teramo, ms. del sec. XVIIT, cit. dal Palma.
   D) ED1FIZI ANNESSI

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