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IL, DUOMO DI TERAMO
un secolo appresso dal Rossi, che seppe accattivarsi gli animi dei reggitori del Comune. Ciò seguì precisamente nel 1738, come ha l'epigrafe ivi apposta e da noi per la prima volta pubblicata (n. 21). Tal cavalcavia, che ha resistito più volte ai propositi di abbattimento e che non sappiamo se egualmente terrà testa ai prossimi probabili, sostiene la cappella dell' abitazione vescovile e rende insieme comodo e segreto il passaggio da questa alla cattedrale.
59. E cosi trovandoci nell'episcopio, restiamovi un momento, per dire qualche cosa anche di questo edifizio, il quale, sebbene sia diverso dal Duomo, pur è a questo da una parte materialmente congiunto, mercé il descritto cavalcavia e dall'altra vi è moralmente unito per l'intimo nesso, che lega il vescovo alla sua chiesa.
a) Certo il vescovo aprutino, ch'era ad un tempo capo ecclesiastico e civile del nostro popolo, dovette avere la propria abitazione sin dalla prima costruzione della nuova cattedrale nel secolo xn (non parliamo qui della sua residenza presso l'antica cattedrale, sia perché non n'è qui il luogo e sia perché ne abbiamo trattato in un altro scritto nostro). 1 Si può anzi supporre che il vescovo Gruido II, che eresse l'attuale Duomo, elevasse ancora per sé un'adatta sede; non ne abbiamo però alcuna notizia; e noi, che vogliamo scrivere col sussidio dei documenti, diremo qui che la prima memoria, se non di un palazzo, di una camera almeno del vescovo, appare nel 1229. Di vero un editto del vescovo Pietro IV dei 15 di aprile del 1229, da noi scoverto e pubblicato altrove, 2 si dice rogato « in « Civitate Terami in camera Episcopi ». Ora una camera suppone la casa ; ma questa non poteva esser la canonica, di sopra descritta (§ 52), giacché i vescovi non più coabitavano coi loro canonici sin dal secolo x od xi. Era dunque l'episcopio e forse quello di Guido, defunto non più che dal 1170.3
1 FR. SATINI, S. Maria Aprutiensis, o l'ani, cattedr., Roma, 1898, § 9.
2 Idem, II Corni, teram. cit., Roma, 1895, doc. VI, p. 513.
3 PALMA, op. cit., voi. I, p. 320.