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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL DUOMO DI TERAMO
   E) Parte descrittiva.
   SOMMARIO: 61. Cupola del secolo xii. — 62. Nave inferiore della stessa epoca, ma ricostruita nelle mura laterali. — 63. Nave superiore, aggiunta nel secolo xiv. — 64. Facciata del secolo xn, rifatta nel xiv con la porta maggiore cosmatesca e con la scalinata del secolo xvi. — 65. Porta della sagrestia frammentata del secolo xn.—• 66. Interno prima del restauro del 1739 e pilastri e colonne antiche ora scoperte.
   61. Terminata cosi la narrazione sulle singole parti del Duomo, comprese anche quelle annesse e persine mobili, ci resta ora a descrivere la porzione antica tanto superstite al malaugurato restauro del 1739 quanto scoverta, mercé un nostro recentissimo sventramento, nell'interno della chiesa.
   a) Noi descriveremo qui la prima col sussidio di una minuta ispezione locale fatta da noi in compagnia di un ingegnere e di un mastro muratore. E, incominciando dalla cupola, diremo che essa è ottagonata, ma coi lati meridionale e settentrionale più larghi degli altri, ed è costruita nella parte inferiore, verso il tetto, a pietre conce, e, sopra questo, a fasce di pietre e di mattoni. Tale stratificazione è di origine orientale, e vuoisi anche assira, e fu adoperata, come scrive il Mella,l « verso il tramonto dello stile lom-« bardo ». Nel nostro Duomo però trovasi essa adottata e nella parte guidiana del secolo xn e nell'aggiunta arcio-niana del secolo xiv, siccome più innanzi vedremo.
   &) La cupola intanto appare staccata tanto dalla nave superiore dell'Arcioni, quanto dall'inferiore, di Guido, ma in gran parte rifatta dal Rossi nel 1739, come narrammo (§ 10). Solo la struttura della nave inferiore (rimasta, dopo quel restauro, intatta verso la cupola) appare, sebbene stac-
   1 MELLA, Eleni, dell'archit. lombarda, p. 25.

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