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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   E) PARTE DESCRITTIVA
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   è durato fino al secolo scorso, ed ha gli stessi archetti delle suddette navate minori e le finestre a sesto acuto, che una volta davano luce alla chiesa ed ora soltanto al soffitto.
   i)} Notevole è questa nave superiore per gli avanzi di pitture a fresco, che ancora può osservare chi ha la lena di pervenirvi entrando carpone tra le vòlte a cannucce ed il tetto: si veggono nella parete interna a settentrione, e proprio al di sopra dell'attuale cappella di S. Filomena, alcune teste di sante, a quanto sembra, vergini e del Salvatore, di buona maniera del Trecento. Il panneggio in gran parte è scomparso ed intorno vi appare tuttora la decorazione di fasce a tarsie diagonali e a meandri di foglie di acanto a colori vivaci. La parte posteriore occidentale, che guarda la Piazza grande e che chiudeva e chiude tuttora cotesta nave superiore, è tutta liscia e messa a fasce di pietra e di mattoni appunto come nelle descritte mura delle navi laterali: la finestra centrale presente ha, senza dubbio, assorbita tutta la strombatura dell'antica, di cui perciò non si vede traccia; sopra di essa appare ancor oggi una nicchia, ma a fondo piano e ad arco tondo, decorata di una pittura a fresco della Santa Vergine, della quale rimane ancora la testa.
   e) Da ultimo diciamo, che la costruzione di questa parte superiore del Duomo teramano, a giudizio de' ricordati ingegnere e mastro muratore, appare posteriore a quella della parte più bassa. Prova ne sieno e l'evidente distacco di essa parte superiore dalla cupola, che continua ancora al disotto di questa, in modo che la nave arcioniana appare chiaramente addossata e, quasi diremmo, sovrapposta ad uno dei lati della cupola, che abbiamo già dimostrata appartenente alla costruzione inferiore del vescovo Guido. E ciò confermano la forma della costruzione e la foggia dei mattoni più piccoli di quelli usati nel secolo xn l e
   1 Così la chiesa di S. Anna de' Pompetti, che è un avanzo dell'antica cattedrale incendiata nel secolo xir, e così pure appaiono i mattoni della casa Francese in via S. Giovanni, una delle pochissime superstiti al detto incendio.

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