E) PARTE DESCRITTIVA
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cosi, di una sola fusione? A prima vista questa rottura sembra strana, ma, siccome essa appar chiara e non può insieme attribuirsi al periodo guidiano, così è mestieri spiegarla in qualche modo ; e il migliore ci sembra il seguente. L'idea della cuspide dev'esser nata dopo l'erezione della porta, che è di maniera romana, o neo-latina che voglia dirsi, e di cui parleremo nella parte artistico-comparativa (§74), quando cioè nel secolo xv il gotico oltramontano, già dal secolo antecedente penetrato nella superiore Italia (come mostrano le cuspidi del celebre Duomo d'Orvieto), passò fra noi a cimar le porte e i campanili. E, siccome abbiamo visto il nostro campanile {§ 54, e) ornarsi della piramide nel secolo xv, cosi dobbiamo supporre che la cuspide in questa stessa epoca abbia sormontata la porta maggiore. Se la cosa fu cosi, la conseguenza n'è chiara: si ruppe la facciata superiore dell'Arcioni per collocarvi la detta cuspide e poi si murò il vano restante, e non occupato dalla medesima, a semplici mattoni, tralasciandosi, per risparmio o per fretta, la conveniente continuazione delle belle zone arcioniane. Tutto ciò si dica per la parte superiore del prospetto del nostro Duomo: in quanto a quella inferiore, noteremo subito che in essa si scorgono chiaramente le tracce della primitiva costruzione del vescovo Guido del secolo xii nelle due finestre laterali arcuate, di stile bizantino, ora rinchiuse, nei due pilastri a fianco della porta maggiore, nei semicerchi sporgenti al disopra delle porte minori (oggi rinnovate), nei leoni ancor sorreggenti le basi delle antiche colonne e sparsi sui poggiuoli della scalinata e sui detti pilastri. Quei semicerchi segnano le impostature degli archi, che una volta sovrastavano alle porte, i leoni ci additano le colonne, che, a parer nostro, siccome in S. Ciriaco d'Ancona, dovevano formare il portico della porta maggiore dell'epoca guidiana, e finalmente i pilastri, oggi cimati da sproporzionati leoncelli, ci si mostrano i sostegni degli archi giranti sulle porte minori ed abbattuti, allorché nel principio del secolo xiv l'Arcioni rifece la facciata: inoltre la fattura di tali leoni può bene essere attribuita alla stessa epoca del secolo xii. Noteremo da ultimo
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