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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   E) PARTE DESCRITTIVA
   99
   dato, ultimo de' Cosmati conosciuti, comparisce fra il 1294 e il 1317.1 Veramente, diremo qui noi, il tratto fra il 1290 e il 1332, data della nostra porta, è un po' lungo nel periodo artistico di una vita umana; ma non è peraltro raro.2 Il Mothes 3 poi non solo stima il nostro Diodato appartenente alla famiglia de' Cosmati, ma anzi divide i lavori di questi famosi marmorarii romani in due gruppi: 1160-1250 e 1270-1332, dopo il quale anno (che fu appunto quello della nostra porta) manca, ei dice, di essi artefici ogni notizia. Il nostro Bindi,4 che espone pure, ma combatte, tal dubbio, suppone altresì d'una sola mano la porta principale di S. Francesco in Teramo e questa del Duomo; se non. che V attenta osservazione e il diligente paragone delle due porte, confortati specialmente, coni' è seguito per noi, dall'assistenza di un. valente scultore, ci assicurano invece della diversità degli artefici, giacché la mano, che lavorò sulla porta del Duomo, a prim'occhio appare più abile e più fine di quella che, forse soltanto imitatrice, operò sulla porta di S. Francesco.
   e) Ma veniamo alla descrizione della porta, e, senza molto dilungarci, accenniamo, con le fototipie sottocchio della facciata (tav. II) e della porta stessa (tav. XVII), a ciò che in essa si appare più interessante sotto il riguardo artistico e storico. Bellissimo n' è il complesso artistico, tanto per l'eleganza e l'armonia architettonica, quanto per la delicatezza e il gusto dell'intaglio; svelte e leggiere s'innalzano le colonnine a spirale e le lesene son messe parte a vaghi fogliami d'acanto e parte a liste di musaici cosmateschi a varii colori e con disegno geometrico. Sormonta
   1 PROMIS, op. cit., p. 24 e sgg.
   2 Lo SCHULZ (op. cit., p. 12) scrive dunque in nota: « Man vird « diesen Kùnstler wohl der Familie der Cosmaten anschliessen durfen, « in der sich 1290 auch ein Deodat, Sohn des jiingeren Cosmus findet. « (TiTi, op. e loc. cit.; CIAMPIIU, op. e loc. cit). Bei PROMIS (op. e loc. « cit.) vird dieser Deodat, der letzte der bisher bekannten Cosmaten, « zwischen 1294 und 1317 (wahrscheinlich nach 1308) erwahnt ».
   3 MOTHES, Die Baukunst des Mittelalters in Italien, Jena, 1882, voi. I, p. 720.
   4 BINDI, Monum. abruzz., Napoli, 1889, p. 17.

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