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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   E) PARTE DESCRITTIVA
   101
   d) La nostra facciata è stata studiata e descritta da parecchi scrittori d'arte, specialmente tedeschi; e per saggio noi crediamo qui utile citarne qualcuno, siccome lo Schulz e il Mothes. Il primo, parlando dei monumenti medioevali dell'Italia inferiore, venuto al nostro Duomo, cosi ne parla: « La facciata è di forma quadrangolare, e, come nella .cat-« tedrale di Atri, le stava davanti un portico, di cui esistono ancora i massicci pilastri. Parecchie fasce e cornici « di mattoni si avvicendano col restante di pietra e l'ador-« nano nicchie ad arco acuto, colonnine a spirale e statue « ed anche ornamenti a musaico, ecc., angeli di stile grottesco, stemmi ed epigrafi in oro su fondo musivo rosso. « Anche gli stipiti hanno lavori a musaico ; e il profilo della « porta risulta da tre piani ad angolo retto, a ciascuno « dei quali è addossata una colonna; quella anteriore ap-« pare semplice e tonda, e le altre più interne, attortigliate. « La rimanente decorazione della porta consiste in intrecci «.di foglie piane ed aguzze elegantemente scolpite, e in « istrisce di musaico ».l II Mothes, nella sua opera sull'architettura medioeyale in Italia, parlando nel capitolo V della scuola romana, a questa attribuisce la nostra facciata e,
   1 WILHELM SCHULZ, DenJcmdler der Kunst des MUtelalters in Unteritalien, Band II, Seit. 11-13, Dresden, 1860 : « Die Cathedrale (in « Teramo) ist meistentheils ein Werk des xiv Jahrhunderts und wurde « unter der Regierung des Bischofe Nicolaus 1317-1355 errichtet. Einige «spatere Anbauten gehò'ren dem xiv (xv?) Jahrhunclert an. Die Fa-« c^ade hat eine vierecldge Form. In ahnlicher Weise, wie bei der « Cathedrale zu Atri, lag ihr wohl einen Porticus vor, von dem die (< vorspringenden Pfeiler noch vorhandeii sind. Mehrere Lagen und « Gesinìse von Ziegeln wechseln init dem ubrigen Gesteine ab. Einen « weitéren Schmuck bilden die Nischen init Spitzgiebehi, geringelten « Saulchen und Statuen, ferner Mosaikzierungen u. a. Engel in gro-« tesken Style, Wappen und goldene Inschriften auf rothem musi-«vischen Grunde » (seguono le note iscrizioni: Magister Deodatus de Urbe ecc., e le citazioni di scrittori qui sopra da noi, pure in not.-i, riferite). « Die Pfosten sind auch mit Mosaikarbeit belegt. Das Proni « des Portals besteht aus drei rechtwinkligen Absatzen vor deren j edera «eine Saule, die vorderste ist einfach rund; die beiden inneren gerin-« gelt, die iibrige Verzierung des Portals besteht in scharf una elegant « in flacher Manier gearbeiteten Blattwinduiigen und Mosaikstreifen ».

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