Stai consultando: 'Il Duomo di Teramo. Storia e descrizione', di Francesco Savini

   

Pagina (99/194)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (99/194)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   102
   IL DUOMO DI TERAMO
   facendo in gran parte sue le idee dello Schulz, descrive press'a poco nello stesso modo esso prospetto, come mostra il testo, che qui in nota, riproduciamo 1 e che perciò non accade tradurre.
   e) E per compiere la descrizione della porta maggiore, o portale, come si suole chiamare alla francese, accenneremo anche alle attuali imposte di legno di noce, che, come abbiamo già detto (§ 36), sostituiscono le antiche mezzo consunte e ormai disperse, imitandone anche le figure simboliche. Noteremo pure che la fascia interna dell'arco della porta serba ancora le tracce di alcune teste di cherubini dipinte a fresco.
   f) L'architrave porta, a musaico d'oro su fondo rosso, un'epigrafe, che ci mostra l'anno 1332, in cui l'opera fu compiuta e immediatamente sopra, nel fregio, un' altra inscrizione, nella quale «,Magister Deodatus de Urbe », inciso sulla pietra, ne appare l'autore. Ambedue le scritte noi riproduciamo nell'appendice epigrafica (n. 3). Addossati all'architrave, e proprio ov'è l'inscrizione suddetta a musaico, si veggono tre scudetti con ciascuno uno stemma a fondo rosso ed a lettere d'oro, pure opera musiva: il primo, a sinistra del riguardante, ha in banda la parola Terarno e fu da noi altrove2 riprodotto ; il secondo, un arcione bianco*, arma del vescovo d'allora, Niccolo degli Arcioni, e l'ultimo contiene la parola Atri. Ambedue le città, cosa insolita pel tempo e pel luogo, hanno scritto il nome in italiano: intanto noteremo che siffatto accoppia-
   1 MOTHES, Die Bauktmst des Mittelallers in Italìen, Jena, 1882, Kapit. V, Seite 719 : « Die 1332 errichtete Facade der dortigen (zu Te-ramo) Cattedrale ein Werk des Deodats ist » (in nota qui riporta dallo SCHULZ, op. cit., voi. II, p. 11, le suddette iscrizioni). « Sie ist aus Steir « mit Ziegelsirnsen ausgefiihrt und oben wagrecht abgeschloszen; voi « der altren Vorhalle wurden die Pfeiler beibehalten. Sehr schon ist « besonders eine Bilderblende mil gewundnen Saulchen, Rundtaogen «und Spitzgiebel; die Pfosten des dreimals eingestuften Portals sind « mit Mosaikstreifen cosmatischer Art besetzt; die Falzsaulchen haben « theils glatte, theils gewundne Schafte und sehr elegant und scharf « gearbeitete Capitale mit flachen Blattwindungen. ».
   2 FR. SA VINI, II Comune teram., Eoma, 1895, tav. degli stemmi.

Scarica