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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL DUOMO DI TERAMO
   i nostri disegni (tav. XVI, B e Btia). Entro poi i due pilastri, che stanno nel presbiterio e che sostengono la cupola, abbiamo rinvenuto semplici e lisci pilastri, su cui risaltano le nuove lesene come mostra la nostra pianta (tav. XVI, C, D) e, quel che giova verificare, simili a quelli dipinti nell'ancona dell'altare della sagristia, pur da noi riprodotta (tav. XI). È uopo notare però che nell'attuale forma del Duomo non esiste traccia di quella colonna, che nella detta ancona scorgesi a sinistra e dietro il trono vescovile e con un capitello corinzio simile a quello marmoreo di stile romano della decadenza, che serve oggi di acquasantiera e che pur vedesi in una delle nostre tavole (tav. VII).
   e) Ma l'imbarazzo nasce quando si vuole stabilire il posto nell'attuale pianta del Duomo per siffatta colonna, giacché abbiamo veduto che dentro i presenti pilastri, ove finora si era creduto esistessero le colonne, si celano soltanto altrettanti, ma più semplici pilastri e che le colonne avanzano soltanto nel numero di due, una circolare e l'altra ettagona, nascoste oggi entro i pilastri laterali dell'altare maggiore giusta le nostre piante (tav. XVI, A, Abìs, B, B13'8). È uopo dunque supporre, se la pittura risponde, come dobbiamo credere, alla realtà contemporanea, che la suddetta colonna dell'ancona sia stata, con le altre mentovate dal Palma, abbattuta nella ricostruzione del 1739, e chi sa forse che il capitello, che serve ora da acquasantiera, non abbia cimato appunto la colonna qui dipinta e non sia altresì uno di quelli intagliati e sfogliati descrittici, come abbiamo veduto (§ 1)., dal Muzii? Non sappiamo però se le colonne, di cui ci parla la deliberazione Capitolare del 1731 a prò del restauro del Duomo e da noi già riportata (§ 10), appartenessero a questa specie e neppure se vi appartenessero quelle, dei cui avanzi, sparsi nelle vicine piazze, ci discorre il Palma, e uno de'-quali abbiamo mostrato ancora esistente nell'antico orto dei cappuccini (§ 10). Certo lo scarso diametro (m. 0.78) di quest'ultimo non ci permette di attribuirlo alla navata centrale (ove del resto abbiamo provata l'esistenza dei soli pilastri), la quale era abbastanza alta, secondochè abbiamo dimostrato (§ 62, e)

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