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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   B) PARTE DESCRITTIVA
   109
   f) Possiamo noi arrischiare l'ipotesi, che tali colonne sostenessero le navate minori, sebbene a conforto di essa manchino i dati di fatto? In ogni modo devesi in tutto rigettare 1' opinione, che dentro gli attuali grandi pilastri sieno o sieno mai state le colonne, e credere invece al fatto da noi, mercé il descritto sventramento, scoperto, dell'esistenza di antichi e lisci pilastri non molto dissimili dagli attuali.
   g) Ma diciamo ora qualche cosa sull'epoca più probabile di quest'anteriore costruzione. La sua forma classica, specialmente nelle cornici e nei capitelli (tav. XVI, Ebi9), esclude l'attribuzione sua all'opera di Guido e i pilastri, che la compongono, debbono quindi assegnarsi ad un tempo assai più recente. Ora, siccome a noi son noti (§ 7), in quanto ali' epoca del Rinascimento, i restauri compiuti nel 1566 e nel 1578 dal vescovo Silverii-Piccolornini, a questi è uopo attribuire la suddetta costruzione e piuttosto anzi a quelli del 1578, allorquando cioè, come narrammo (§ 7) col Muzii, quel vescovo fece « raccomodare la nave superiore... e « abbellire e slargar la Chiesa ».

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