F) PARTE ARTISTICA COMPARATIVA
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innestandosi, come noi pensiamo, sulle preesistenti linee lombarde della nostra chiesa, largamente dominò negli Abruzzi. Difatti, come bene osserva il Cattaneo,l tanto in Eoma quanto sulle rive occidentali dell'Adriatico influì la Lombardia dalla seconda metà del secolo vili fin oltre il mille. Anche il Rohault de Fleury 2 nota la grande comunanza di stile durante il secolo IX fra Roma e le rive dell'Adriatico, senza però accennare donde partisse l'influenza. Il Cattaneo però fa derivare questa scuola dall'incontro dello stile arabo-siculo col lombardo e col toscano. Prima di lui il Mothes fé' materia, nella sua notevole opera sull'architettura medioevale d'Italia, di un capitolo speciale la scuola romana; e, ragionando dell'origine e dello svolgimento della medesima, ne ripete gì' inizi dalle modificazioni subite in Roma, nella disposizione e nello stile, dagli edifizi eretti dal 570, quando San Gregorio Magno imprese l'unione delle chiese occidentali, fino ali' 870, allorquando, secondo l'autore, Niccolo I compi la loro separazione da Bisanzio, e inoltre la fa nascere dall' impossibilità di erigere nuovi edi-flzi, nella quale, per oltre un secolo, si trovarono i Romani dibattentisi fra l'anarchia e i sogni dell'antica grandezza. Come primo esempio delle nuove costruzioni egli adduce il castello innalzato presso Ponte rotto da Niccolo figlio di Crescenze nel 998 ; esempio seguito nell'Umbria e negli Abruzzi, siccome nel S. Pietro d'Albe nella Marsica, eretto nel 1020.3 Soggiunge poi in quanto agli Abruzzi, che all'epoca della loro conquista normanna (1160-1162), in essi appaiono forme che, siccome nel S. Pelino di Valva presso Sulmona, non sono né toscane, né lombarde, ma stanno fra questi due stili e quello normanno e assumono la foggia, ch'egli dice romana. 4 E cita gli amboni di S. Pelino, di S. Clemente
^ CATTANEO, L'architettura in Italia dal secolo vi al M. Venezia, 1889, p. 168.
2 EOHAULT DB FLEURY, La Messe, Paris, 1883.
3 MOTHES, Die Baukunst des Mittelalters in Italien, Jena, 1882, Kap. V: Bomische, Schtile, in principio.
4 MOTHES, op. cit., p. 681 : « Die dieser Zeit angehorenden Arbeiten « des Bisthums Valva tragen Formen, welche weder der toskanischen,