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IL DUOMO DI T'ERAMO
74. Ma le chiese italiane dei Francescani e dei Domenicani sono tutte esemplate su quelle dell'Ordine di CI-teaux? Senza stenderci qui in un esame generale, che sarebbe fuor di proposito, ci restringeremo a dire che le chiese (non cisterciensi, s'intende) della nostra regione hanno un'impronta propria, che in sostanza risulta di tre elementi: il fondo lombardo con l'influsso prima neo-latino e poi gotico, i quali qui appresso scorgeremo chiaramente apparire nel Duomo teramano.
E, studiando appunto ne' nostri templi siffatta unione di stili, noteremo in essi principalmente le due specie di cuspidi, che ne sormontano i portali ; quella depressa, per quanto acuta, che rammenta l'origine sua dalla tettoia, e che noi chiameremo lombarda e l'altra più acuta e più svelta, che è un'infiltrazione settentrionale tardiva e che diremo gotica e da ultimo noteremo que' portali, che non hanno alcun frontale. Divideremo quindi il nostro studio in tre classi: I. Le facciate dalle porte col frontale lombardo; II. Quelle con la cuspide gotica; III. Le altre senza alcun frontone, valendoci per far ciò delle tavole fo totipiche dei monumenti abruzzesi del Bindi, le quali perciò ognuno potrà verificare. l Indicheremo inoltre fra parentesi l'epoca certa o approssimativa della loro edificazione, non che il numero di ogni tavola. Non si annoi il lettore di questo nostro breve studio comparativo, giacché esso gioverà molto al nostro intento di ben chiarire i vari stili dominanti nell'edilìzio, che qui illustriamo. Appartengono dunque alla prima categoria: S. Angelo di Pianella (secolo xii, tav. 62) con porta ad arco tondo e frontale lombardo; S. Antonio di Chieti (anno 1275, tav. 87) e S. Maria di Civitella, pure in Chieti (sec. xm, tav. 88) hanno la porta a sesto acuto e il frontone lombardo, S. Maria a Mare in Griulianova (sec. xm, tav. 14) con portale a tutto sesto e fastigio lombardo. In Lanciano S. Maria Maggiore (sec. xm, tav. 98) e a Vasto S. Pietro (sec. xm (?), tav. Ilo) hanno ambedue il portale ad arco acuto e il frontone alla
1 BINDI, op. cit.