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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL DUOMO DI TERAMO
   ***Item una Cloccia de Argento fino de peezi quactro l
   ***Item una Croce de Argento indorata fornita con fiuri et smaldi
   ***Itcm una Mitra ornata et laborata de perle et smaldi et petre
   ***Item Duj incenseri de argento fino uno grande et con catene pur de argento et uno piccolo che se usa continuo
   ***Item una navicella de argento fino bellidissima et con la co-chiara pur de argento
   ***Itern uno sparano de argento fino
   ***Item uno evangeliolo et ***uno epistolario coperti tucti de argento fino con figuri
   ***Item corone quactro de argento indorato duy grande et duy piccoli
   ***Item uno Calice grande tucto de argento fino indorato et smal-dato con la patena et in mezo la patena uno srnaldo con uno Cro-cifixo
   ***Item Calicj quindici tucti con patene computatice lo Calice de la comunione 2 et de Sancto Leonardo
   ***Item uno calice che lo tene Sir Mariano de lohanni quale calice lo recomparo dicto Sir Mariano da Mastro Nicolo che fece la Campana grossa 3
   ***Item una Crocecta tucta de argento et con lo pedo de argento indorata
   ***Item uno Cassecto piccolo de argento fino dove se certi re-liquij
   ** Item uno altro Cassecto pur de argento fino dove se la Crisma.
   ** Item tabernaculi quactro de Cristallini tucti guarniti de argento indorato dove se certi reliquij cioè in tre. ei ***uno che se porta lo corpus domini per la terra nel dy de la festa del corpo de Christo
   ***Item una palla de octono indorata da rescaldare le mane a lo episcopo
   ** Itern uno tabernacolo che se porta con la comunione de argento indorato
   * Item una imbolla * di argento fino dove se la estrema uncione
   1 Questa gruccia (« doccia » nel vernacolo teramano) dev'essere il pastorale del vescovo Arcioni (aee. xiv) che il Pirelli (sec. xvnt) fece fondere nell'attuale piti piccolo. Si noti il nome che danno al pastorale i nostri inventarii: « crocia, croccia, doccia». Come vi si scorge la base etimologica di gruccia e come ci richiama l'uso tuttora vigente in Francia di chiamarlo « crossel » Oggi nel dialetto teramano ei adopera la. vóce « doccia » per indicare gruccia. « Crocia ve! cro-cens », segna il Du Cange, « fnlcrum subascellttre io ntodum crucia superne eftìctum », e poco prima: « Crocia, baculus episcopalis ».
   2 Questo sembra eia il « calix ministerialiB », che, secondo il « Wicrologus » citato dal ]>u Cange (ad voc. « calix »), serviva a confermare « de sanguiue douiinico » il popolo, il quale così riceveva il « complenitìntuni communioms ». Ma tale rito antichissimo durava ancora fra noi alla fine del secolo xv ?
   8 Niccolo da Langres in Francia (vedi Muzi, St. di Teramo, (lini. 3). 4 Ampolla.

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