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Il Fondo Palma

Silvia Ciarelli Papa e Marcello Sgattoni
Consorzio Aprutino Teramo, 1977, pagine 149

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Un amichevole ringraziamento a Marcello Sgattoni e Silvia Ciarelli Papa che hanno concesso la pubblicazione di questo volume.



[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   segnato nel Reg. lat. e nell'Originale della Bibl. Provinciale di Teramo è il 1466, ma dall'anno del pontificato si desume che il documento venne spedito nel 1467 ». Copia della concessione è nell'Archivio Segreto Vaticano, Registro lateranense, ff. 294 v - 296 r. Giuliano di Giacomo è cit. in Palma, voi. IV, pag. 414].
   [XV]
   N. 2-1489. Copia. Privilegio di Andrea Matteo di Acqua-viva, Duca d'Atri, che concede allo spagnuolo Didaco de Roges il feudo di Taiano nel territorio di Controguerra. Il Palma (voi. IV, pagg. 263-264) parla soltanto della concessione di questo feudo ai Celestini di Corropoli fatta nel 1499 dalla Duchessa d'Atri, Isabella Piccolomini-Acquaviva.
   [Foglio di 2 cc. scritte s.n., con al v. della 2a e. (oltre a quella di mano del Savini) la nota di archivio, del sec. XVI: « Copia di pruileggio del duca Andrea Matteo doue concede a Didaco Spagnuolo il Feudo di Tajano sito nel territorio di Controguerra del 1489 ». La conservazione e la leggibilità sono buone. Il doc. è citato in: RAFFAELE AURINI, Dizionario bibliografico della gente d'Abruzzo, Teramo, 1952, voi. I, pag. 298, sotto la voce: Acquaviva, Andrea Matteo].
   [XVI]
   N. 3-1549. Ricevuta finale del censo pagato dai Celestini di Corropoli a S. Giovanni in Laterano di Roma. (v. Palma, voi. IV, pag. 265).
   [.Foglio di 2 cc. scritte s.n., con al v. della 2a e. (oltre a quella di mano del Savini), anche altre note di archivio, di cui 2 coeve: « Reciputa di S. Gio: Laterano »; « Poliza finale per tutto li 1549 del cenzo si paga a san gioanno latarano l'anno». La terza è di epoca posteriore (come sembra, è una postilla del sec. XVII): «A. Secondo questa ricevuta il fiorino l'anno di canone s'incominciò a pagare nel 1535, che vuoi dire 38 anni dopo la Bolla dell'Abate di Florentillo, ed in detto anno sorge commendata, perché vi pretendea anche la Libra di Cera, come vi avea riserbata il detto Abate in detta Bolla del 1495 ». Il foglio è abraso nel margine destro, e con due buchi causati dalle piegature, con piccola mancanza di testo: per il resto è abbastanza ben conservato, e ben leggibile. In fine dello scritto, un timbro a secco con un monogramma].
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