Un amichevole ringraziamento a Marcello Sgattoni e Silvia Ciarelli Papa che hanno concesso la pubblicazione di questo volume.
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2. La facoltà di benedire in articulo mortis Corone, Crocifissi, Medaglie, Abitini.
3. L'Indulgenza di 300: giorni per l'assistenza a qualunque funzio(ne) delle Sante Missioni.
4. Di poter dire per commodo del popolo la Messa un'ora ava(nti) l'aurora; ed anche in certi casi un'ora dopo il mezzo giorno. La Supplica che tali facoltà volghino anche per i Compagni che si uni (ranno) al medesimo per il disimpegno delle Sante Missioni; che
Qui il testo si interrompe: verisimilmente, proseguiva in un altro foglio,
che risulta perduto, o — quanto meno — disperso.
Al v. della 2a e. è conservato il timbro a secco papale, in calce al quale
è la scritta: Per il Can. D. Nicola Palma. Contiene anche una lunga
nota di concessione delle facoltà richieste dal Palma:
« Alla Santità di Nostro Signore Pio VII. Ex Audentia Sanctissimi. Die
14 Junii 1823. Sanctissimus benigna annuit prò Indulgentia tercentum
dierum applicanda etiam per modum suffragi... », etc.
Il foglio è abraso nel margine destro, con perdita di scrittura, del resto
facilmente integrabile. La leggibilità è molto buona.
[CXCVII]
1831, - Lettera autografa non firmata (sembra essere una brutta copia: lo dimostra anche il fatto che è rimasta in casa Palma) di Niccola Palma, contenente una supplica rivolta al Re Ferdinando II di Borbone. E' data da Teramo, ai 2 Luglio 1831.
Signore:
L'Arcidiacono e Canonici della Cattedrale [...] rispetto e confidenza prostrati a' piedi del Regal Trono, supplicando espongono che il loro Capitolo, per essere stato dotato dal Re Ferdinando I di Aragona, è inferamente di Vostro Regio Patronato. Per effetto della munificenza del cennato Monarca, i predecessori dei supplicanti kart potuta godere una rendita sufficiente per oltre tre secoli. Ma negli ultimi ricorsi tempi, la perdita delle Quarterie in grano, che alla Cattedrale si pagavano dai Parrochi e Beneficiarii della Diocesi: l'obbigazione, al Capitolo addossata, di stipendiare quattro Curati nella Città, ed altri due ne' Villagi di Cartecchia e di S. Atto: le difficoltà, e le contraddizioni insorte nella riscossione delle Decime, anche Sacramentali: il peso della contribuzione fondiaria, non conosciuto dai predecessori: la ritenuta in fine del quinto sui canoni enfiteutici; sono stati cinque incidenti, che l'un dopo l'altro sopravvenuti, hanno diminuita la rendita effettiva degli oratori quasi di due terzi. Il paterno e religioso cuore di V. M. non sentirà senza commuoversi che la rendita netta dei Canonicati detta Cattedrale di Teramo è
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