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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO li.
   1DR0(ÌUA1IA.
   l.a fdrogralia d'un paese viene determinata dalla sua oro-gralia eolla quale è in relazione strettissima : le formazioni ilei ululiti lian dato luogo a pendici da cui scorrono le acque ed a valli nelle quali esse si radunano per essere convogliale al mare. Ora, gettando uno sguardo sulla carta idrografica della regione abruzzese, si scorge che il corso dei limili in questa righine, segue l'andamento della calcila appetmina clic Inule ad allontanarsi dal Tirreno per avvicinarsi all'Adriatici» e perciò mentre le acque del versatile Adriatico vanno per la linea piò diretta ad inliuire nel mare, quelle del versante Tirreno seguono una direzione quasi parallela ai monti, per poi divergere bruscamente, ad angoli più o ni no acuti, sia che vadano a gettarsi iteli'Adriatico dircttaiuenti o per mezzo ili tinnii nascenti sul versante orientale.
   Con creste tanto prossime al mare il versante littoranco non si prestava allo sviluppo di limiti lunghi, ricchi e con letto largo e profondo. Infatti la distanza dello spartiacque Appennino non è maggiore ili :!!,) miglia e non è minore ili ;ìll lino al Tirreno, non maggiore ili e non minore di I-i lino all'Adriatico. 1.' impeto dei marosi clic m II' Adriatico vengono da N. 0. l'anno piegare i fiumi ed i ruscelli clic, vi imboccano verso S. F.., qualunque sia la direzione del loro corso. K però da notare la tendenza che attualmente, e da vari decenni, hanno tulli questi corsi d'acqua a spingersi verso mezzogiorno, tendenza di cui le cause non sono ancor bene spiegale. Nel versatile Tirreno, in corri lazioue all'orientamento delle valli, il eorso dei limili, al contrario di quanto si veriJjj3E=5^;,>^ negli altri tributari fieli' Adriatico, si sviluppa in direzion^foi'i* ? Nj prossima ai meridiani che non ai paralleli, antitesi Nfc,
   Abbate: nitida ilrli'M,nz:o. Ilcnfl V