Stai consultando: 'Guida dell'Abruzzo ', Enrico Abbate

   

Pagina (8/294)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (8/294)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   IDROGRAFIA 21
   di Teramo, a 1000 m. e scorre nella direzione, E. per km. 4.220 lino ad incontrarsi col fosso di Calliere che scende dalle pendici del Pelone e di Pizzo di Moscio. In questo primo tratto il torrente si chiama, come abbiamo detto, Trentino e solo a partire dalla confluenza del Calliere assume il nome di Tordino clic conserva poi fino alla foce. Continua nella stessa direzione per circa un km. e. passa fra le due frazioni di l'adula e Macchia Tornella: poi, piegando a greco, segue un andamenti) regolare fino sotto Riano per circa o km.; qui dopo avere ricevuto le aeque dei fossi uniti di Yazzi e Castiglione piega bruscamente a scirocco e, dapprima con corso regolare poi alquanto tortuoso, passa vicino a Elice, rasenta la valle. San Giovarmi e lasciando sulla destra Frondarola piega di nuovo verso greco lino a raggiungere Teramo, che rasenta dal lato S. per poi andare ad incontrarsi col Vezzola. In tutto questo percorso di m. 22.4-70 dalla confluenza dei due sopradetti l'ossi il Tordino non riceve grandi affluenti. Da questo punto il Tordino scorre dentro un alveo assai largo con andamento tortuoso e in direzione, di greco fino a sboccare nell'Adriatico dopo un corso di km. LiSJ.18u ; a S.O. di Ginlianova la larghezza media del suo alveo da Teramo al mare e. di in. SO (massima di m. 230, minima di )i0) mentre nella parlo supcriore corre molto incassato e con letto strettissimo di m. 40 in media (massimo ni. 110 e minimo ni. 20). La sua massima portata è di in. c. 41U nelle epoche di piena, mentre in estate la portala ordinaria è di m.c. 1.400 e in inverno di 4.300; la minima di in.e. 0.800 d'estate e m.c. 2.100 d'inverno. Diminuisce d'assai prima dell'unione eoi Vezzola. Le sue pipile durati poco, ma. son frequenti e le acque torbide. Ha pendenze da li a 0,70 °/0 da monte a valle. Il Ietto del torrente è, roccioso nella parte montana, cioè fin sotto Teramo, e poi diventa breccioso.
   Affluenti. Numerosi sono i suoi affluenti, ma di piccola importanza. Menzioniamo sulla destra il l'osso Malvcse che discende dal eolle, Breccioso, riceve diversi altri rivi e sbocca nel Tordino di fronte a T'adula : i fossi Magoni e Castellano, il fosso Vadolieomo. il Fiumicello, terzo per importanza, formato da vari fossati che discendono dalle pendici di monte Bilanciere (nelle antiche earte Belimjieri), e dopo il percorso di quasi 3 km. riceve il fosso Caprarcccio che vicn dal piano Roseto, pei' versarsi ricco di altri fossi nel Tordino poco sopra S. Giovanni. Seguono sulla destra il fosso Grande clic scende dalla Collina di Castellali e quello di Cor-desco. — Sulla sinistra v'è un numero maggiore d'affluenti, due dei quali son veri torrenti. Anzitutto il fosso Riottino, di Yazzi e Castiglione, il Rio Leto, e poi, più Importante fra tutti, il Vezzola clic rivaleggia con lui.
   Quest i ultimo che rammentato da Plinio col nome di l'iu-