di Popoli forma una vasta conca oblunga della lunghezza media di 0:i km. E' cinta da monti alti, dirupati c solcali da selvagge vallette a fianchi nudi c aridi. Essa è stretta c aspra nella parte superiore e nella inferiore fino a Raiano ; non si allarga c mitiga alquanto che intorno ad Aquila, ove costituisce la depressione del bacino Aquilano. Lungo la sinistra dcll'Alcrno corre la via postale che conduce a Popoli, c al di là per la valle del Gizio e Sulmona a Castel di Sangro. La via ferrata lo costeggia ora dal lato destro ora dal sinistro, mentre la valle comunica con quella del Tevere per mezzo della via rotabile e della ferrovia fra Aquila e Rieti e con quella del Garigliano per la via provinciale che dopo Borgocollefegato conduce ad Avezzano e Soni.
Fino alle vicinanze di Aquila la sua profondità è di poco più d'un metro ; il suo letlo è angusto, irregolare, tortuoso e spesso ingombro di macigni : di li sino a Popoli il suo letto è più profondo, ed il suo volume più grande e più copioso di troie, capitoni e gainber. E' stato osservato clic dopo forti piogge l'acqua dcll'Alcrno diventa di un colore rossastro e già ai tempi dei Romani ciò aveva dato origine ad una quantità di credenze Superstiziose. Cicerone e Tito Livio parlando della seconda guerra punica riportano fra i prodigi avventili in quest'epoca quello dell'Alcrno, di cui le acque arrossarono di sangue. Tale colore è dovuto al torreute clic discende da Castelvccchio Subequo presso Molina a 44 km. da Aquila e che, traversando una vallala, ove il terreno è un ammasso di ematite rossa e di ocra ferruginosa molto carica di colore, si arricchisce, durante le grandi piogge, di particelle di questo terreno e lo porta nell'Atomo.
Tra i vari ponti che aveva questo fiume, il più mcDiorabilc fu quello che era disiatile da Corfinio circa ii km. *ji e di cui parla Cesare nei Commentari. Questo ponte si voleva rompere, da Domizio e vi inandò perciò da Corfinio cinque coorti, ma esse furono discacciate da Cesare. Se ne scorgono gli avanzi preso il convento dello dei Domenicani a Popoli. -- L'i) altro celebre ponte, alquanto più sotto, univa la terra forma con l'isole! la Pescara, cosi detta perché uno spazio di terra veniva intorno intorno circondato dal medesimo fiume, dove dall'Impe-ratnrc Lodovico Pio si eresse nell'871 il monastero di S. Clemente di Casalina o Cam aurea di cui Giovanni monaco scrisse la cronaca. Del ponte d'epoca romana non sussistono avanzi, perchè i materiali furono fo:se adoperali'nel ristoro della fortezza di Pescara, allorché solfrì l'assedio di Carlo \! Arciduca d'Austria contro Filippo Y.
L'altra corrente è il Gizio, clic nasce nei valloni dirupati che. scendono dal piano delle Cinque Miglia, e sovrastano a Rocca