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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO IMI
   I n oppido. rlif s. non in In primaria ciltà dei Marsi, certo fu In più antica, era . 1 rr/iippr, fra Ortuecliio e Trasacco. Plinio reca una tradizione rieoraata anche da Solino che Archippe fondata dal mitico Mursia, era slata inghiottita dalle acque de Fucino: di essa i( prosriugainento del lago non scoperse aleni vestigio: invece gli ultimi studi topograliei fan supporre che esistesse nella contrada Arciprete, dove il prof. De Nino scopersi mura ciclopiche e laterizi di elii arcaica.
   Avevano poi Anyiziti a >.0. di l.uco e a non molta distanz un bosco, il Lw'i/i Ani/itine, dedicato appunto alla Dea di cu' la città portava il nome, e dal quale l'attuale paese di Lue derivò la denominazione. Possedevano la nobile città di Antimi (Civita d'Antino nella valle di Roveto), F oppido \'e.sunti (Vi-sino o Visinio, presso monte Argatone, abbandonato e distrutto!. Dpi (presso Pescasseroli) e Pientina (presso (ìioia), che insiemi a ìli Ionio e l'irsilia Livio ricorda come conquistate nel :HJ I a. C. dal ditlatore M. Valerio Massimo, senza che >e ne abbi; altra memoria. Ma ad eccezione di Marruviuni, che meritava nome di città, gli altri luoghi eran la più parte, come osserva Silio Italico, luoghi oscuri, piuttosto villaggi fortificati (castelli che città.
   Equi. — I ra i Marsi ad E. e i Sabini a S. si stendeva il paese degli Equi delti ancora promiscuamente Equicoli, Equair ed Equicolani dai greci e dai latini scrittori. Questi popoli, fra i più antichi d'Italia che quasi tutti i moderni geografi e storici riguardano come una sola e medesima sciite, erano ristretti in angusto spazio territoriale. Non parlano «li antichi dei particolari confini dell'agro da loro occupato, ma è certo che abitavano i sommi Appennini fra il Li ri ed il Fucino, distendendosi dai dintorni del Velino verso le sorgenti dell'Allieti . di cui occupavano le due sponde, e l'orse anche dalle vicinanza di Rea te fin verso Preneste. Tibur e gli Emiri. Nel tempo dell; maggior loro potenza quindi abitarono fra i Marsi. i Vestini ed i monti Sabini. Dall'Algido, che serba ancor l'antico nome. • che era la punta del loro Stalo, si protendeva la loro regione fino a Carseoli. ad Alba ed al Cicolano, cosicché il loro paese si stendeva in lunghezza dall'agro dei Volsci e del Lazio tino ai Vestini, lasciando gli Eroici ed i Marsi alla destra, i Sabini alla sinistra. Questi generali uiifini si assegnano agli Equi. con più precisione possiamo dire che abitarono iu parte daccanto ai Sabini le due valli del Turano e del Salto, e presso Marsi i distretti di C. r«oli e Tagliacozzo, nonché le due sponde dell'Amene nella parte superiore del suo corso, in vicinanza del Lazio e degli Ernici, toccando appena la regione dei Vol-c. eoll'ugi'o di Cominio. Notevole è. la valle del Salto e il Cico-