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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   lano per le bellezze naturali: ed i suoi abitatori, distinti fra gli ospitali Abruzzesi per antica semplicità e ospitalità, dimorati spicciolati. come noi tempi antichi, in molti villaggi-Iti. che ii> parte stanno nella più fertile campagna, in parte sopra orrid balzo o in mezzo a boschi di querce.
   Nella parte clic abitarono dell'Abruzzo ulteriore II, gli Equi s. conservarono con alcune loro città, anche dopo distrutta la loro nazione. Infatti, sebbene Alba, occupata da una grande colonia pannila, venga da Strabone considerata come città latina e da Plinio come citili capitale di un particolare distretto, non può negarsi appartenesse agli Equi nell'epoca della sua autonomia, v ('.arse ili e Clilernio sono pure da Plinio e Tolomeo agli l-.qui attribuite al tempo della dominazione romana.
   Oscura e mal nota è l'origine degli Equi: ma molto probabilmente furono progenie degli Aborigeni, appartenenti alla gran razza Osca ed A iconica, o gioventù Sabina, come gli Ernici ed i Marsi loro confinanti. E anche malagevole affermar l'origine del loro nome, secondo alcuni antichi derivato dalla rigida osservanza del giusto, ab aeijuu colendo-, era t'ama eh la essi Ninna od Anco Marzio imitasse l'istituzione dei Feriali, quantunque ben diversa opinione altri avessero, contrastando Icidata istituzione con l'idea dei selvatici costumi, che degli I pii ci conserva Virgilio {En. VII, 740-iO), e con l'appellativo 'li gran gente, si, ma feroce, loro attribuito da Cicerone, (imi - mio forse migliori le moderne opinioni che riguardano il noni' ili Aequi come derivato dalla voce fondamentale iti Opiei o dalla condizione lisiea del paese che abitavano irrigato, più di n.'tii altro dei popoli vicini, da non pochi fiumi e sori'cnli.
   Certo è che gli Equi appaiono nella storia grandi e pericolasi per Roma, dai tempi più remoti, opponendosi alla sua credente fortuna fin dal tempo dei Re. Il grande sviluppo dell: Sro potenza coincide coti quello dei Volsci. coi quali furono rosi costantemente associati, che e. probabile che i nomi e le •Iterazioni dei due popoli fossero frequentemente confusi. Per tal modo il Niebuhr ha rilevato che le conquiste assegnate dall'istoria leggendaria a Coriolano rappresentano non solo qtiell lii'i Volsci, ma anche quelle degli Equi ed il rustrlluni od In-'iin l'ucinum, descritto da Livio come preso dai Volsci in iu:i a. C.. doveva essere probabilmente una io' zza Equa. Numerose son le guerre lìtio al 440 di Roma, (ili Equi difesero roti ostinato coraggio la loro libertà e furono infaticabili nemici del popolo, che l'ima dopo l'altra doveva Mittnnietlore Ip antiche genti italiche. Soggiogati da Tarquinio Prisco o ila l'arquinio il Superbo clic loro impose la pace, ripresero le anni poco dopo e batterono l'armata dei Decemviri. Sconfitti nel '!.•», ottennero pace per forza di un trattalo. Ci •:• ' ist, da Fabio, ed