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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   •lii\ CAPITOLO Vili
   piali' roii-''rvarullìi Ir- loro citta, n::i i i. ÌiI-cim la s _i,•.r.;» 'li Union, obbligandosi a soccorrerla di milizie secondo il '-ugno. Sollevatisi indi a non mollo e combattuti da Quinzio Cini inolio. passarono sotto il giogo nel j!!Mi : ma di tutte le \ itt ri-ili limila su di essi la più segnalata fu quella del Dittatore A. l'osturnio Tuberi» nel Gli l'qui domandarono pace, mi Inveitelo sottomettersi a concliiudere una tregua di s anni, spirata la quale scesero di nuovo in campo. Dopo anni ili scambievoli offese, si fece di nuovo la pace: ma la deduzione di una colonia romana a Yitellia. Inori ilei nostri contini, In causa che nel 301 gli Equi riprendessero le armi. In qi «tu guerra, menzionata come la quarta da Diodoro, i Romani per-deltero Verrugine. già occupata, e fu distrutta la colonia di Vitelli;!. Non é più memoria degli Equi dopo il :!(i7, ma nel corso della seconda guerra Sannitica. avendo gli Equi portato molli soccorsi ni nemici di Roma, il Senato decretò che il popolo Equ i avesse a partecipare ib i diritto di cittadinanza, ma senza suffragio. Nel -ti!), di loro trionfarono i consoli I1. Sulpizio e I'. Sempronio Sofo, elle in ili) giorni presero ad essi ' I fortezze e le arsero e distrussero. Tale sterminio fu quello che indusse Marsi. Marrucini, Peligni e Frentani a chieder pace i Iti mia.
   Dedotte ila ultimo le colonie romane ad Alba ed a Carsei.li, la prima nel i:>0 e le altre tre o quattro anni di poi. In disperazione spinse gli Equi a ribellarsi altre due volte, ma furono domati ben presto, nonostante il soccorso dei Marsi, che. battuti anch'essi, perdernno Milonia, Plrstina e Fresilia.
   Dopo ciò gli Equi, si- non furono distrutti, come dice Livio, t'irono abbattuti, e Cicerone ci narra che ebbero il diritto di cittadinanza e nel ii7 ascritti a due nuove tribù, la Tercnlin.i e l'Ammise.
   Nelli' vicende di questo popolo ebbero certo gran parte coloro che abitavano fra i monti dell'Abruzzo. Da quel tempo I nome di Equi scompare del tutto dalla storia e pare anda->¦¦ in disuso, sommerso probabilmente nel generico di Latini, ni i i mimi di (-'quietili e di Eqnioolaiii ricorre sempre fra gli ne-t n il ti delle alle e chiuse valli non comprese entro i limiti iM Lazio, ma appartenenti alla quarta regione di Augusto. ¦¦ quindi alla provincia Valeria. Nei tempi imperiali noi troviamo gli Fquicolani anche nella valle del fin ino Salto r [ir s Pubi-ira Ak-ifuirttluiiorum secondo le iscrizioni) probabilmente un mero aggregato di villaggi disseminati, quali trovatisi ancora mi ilistrelto del Cicolano. Infilili da iscrizioni rinvenute si è desunta partieolar notizia della repubblica e del municipio degli Follicoli che dal luogo, ove furono trovate, noli può dubitarsi appartenessi ro alla regione di questi , poli nella parte che -i