T STORIA -V
cii i, gl li-pini, i >aiiniti, i Piceni, i Vestiui, e alla quale si striii-siro poi multi altri popoli, con garanzia di scambievoli ostaggi. In varie monete della lega sono figurali otto militari, forse espi o rappresentanti dei detti popoli, clic stendono la spada sulla scrofa del sacrifizio; era quello il giuramento : rai'.iu iun-jfbttnl l'neih'rn porca Yirg.. Lucide Vili).
Nella valle dell'Ateriio, nel punto strategico più importante ilell'allipiano abruzzese e precisamente al ronfine fra i Marsi 1 ! i Peligni. scelsero gli alleati la loro capitale, t'.orlinio. c la 'Inumarono Italica. Sugli altipiani abruzzesi nacque il concetto MVItulia ; Italia si chiamò la nuova nazione. Italia sulle mo-netc fu il nome sostituito a quello di Koma. Italia e indipendenza (due parole che mancarono più tardi) mossero quei popoli a sfidare i signori del mondo, e Italia scrissero sulle loro jiainliere Coronale del simbolo della vittoria : e questo saero illune suonò allora per la prima volta verbo di unione e di li-lifi't». Nelle monete scolpirono il toro sannita calpestante la lupa romana. Furono creati ad imitazione di Roma due consoli, ilo-ilici pretori che dovevano appartenere ad altrettante regioni filili senatori, fra i quali tutti i popoli dovevano essere rappresentali.
Il potere supremo rimase presso i comizi di tutte le città, che dovevano all'uopo riunirsi in Corfiniu, ove fu costruito un amplissimo Fòro destinato ad accoglierli. I due consoli rappre-ntavano il potere esecutivo. Pompcdio Silone assunse il comando della parte fra settentrione e occidente, cioè da Carseoli -ni contine dei Marsi sino all'Adriatico, e Papio Mutilo, l'altro console, verso oriente e mezzodì, tino all'estremità della Calabria. Ciascuno ebbe sotto i suoi ordini sci luogotenenti. I primi combattenti usciti in campo ascosero a 100,000, e crebbero in appresso di altri Ilio mila circa. Soltanto le colonie romane, e fra queste nell'Abruzzo Adria e Interamnia, rimasero ferme, nella fedeltà a Roma, non avendo ragione di ribellarsi, perchè avevano legalmente nell'amministrazione dello Stato quei diritti che gli Italici pretendevano.
A tale apparato Roma si vide costretta a rafforzan i suoi eserciti con nuove leve e a disporre per i bisogni della guerra. Il primo sangue a spargersi fu in Ascoli con la strage del proconsole Servitili e di quanti cittadini romani vi si trovavano, lineo Pompeo, luogotenente, padre ili Pompeo Magno, accorse, ma assalilo con furia dagli abitanti perdette molla gente e fuggi. Itegli altri luogotenenti Perpenna fu sconfitto e fugato nel paese dei Marsi: il console I'. Rutilili fu ucciso ed il suo esercito ili-strutto al passaggio del fiume Telonio; il console !.. Giulio Cesare. inviluppato in una valle da Mario Fgnazio. a stento potò salvarsi con la fuga, ed il suo esercito di circa 20.001) uomini