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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   STORIA -V
   bui .ri di Roma. Conservò ogni città il potere supremo, clic era presso i comizi del popolo, efebo i magistrati rappresentanti il potere esecutivo, modellati come quelli della metropoli «alvo i diversi nomi, ma Roma rappresentava la forza di coesione, il potere centrale che rese possibile a tante genti di fondersi in uno Stato, puro mantenendo ognuno la propria autonomia.
   Tale era il reggimento anche delle nostre genti, allorché Augusto imprese a migliorare la sorte dei popoli italici. Egli, riguardando l'Italia come il centro del governo, la sottrasse alla giurisdizione arbitraria dei governatori civili o militari e la ritenne sotto l'ispezione immediata dell'autorità sovrana. L'Italia fu divisa da Ini in undici regioni, e la maggior parto dell'Abruzzo, cioè i paesi abitali dai Sanniti, dai Frentani, dai Peligni, dai Marsi, dai Vestini, dai Marrucini e dai Sabini, fu racchiusa nella quarta regione, salutata da Plinio coll'odOrifico appellativo di geiitiuni fortissimo rum Italia?. I Piceni furono ascritti alla quinta c gli abitanti del vecchio e nuovo Lazio nella prima. Augusto, benché avesse concentrato in sé lutto il potere del Senato e del popolo, pure allcttò di dividere l'impero col primo, cui lasciò l'amministrazione dei paesi tranquilli, rilenendo per sé i governi piò esposti all'invasione dei nemici ove stava il nerbo dell'esercito e quindi la vera forza del dominio. Le nostre regioni quindi furono sotto l'immediato reggimento del Senato, retto e governate da Proconsoli.
   Da ultimo Roma attirò a sé, piò che non avesse fatto per l'addiotro, le migliori forze intellettuali di queste contrade, dando modo a parecchi abruzzesi di distinguersi nello lettere e negli all'ari d'Italia. Caio Sallustio Crispo ora nativo d'Anii-lerno. Pubblio Ovidio Nasone di Sulmona, di Iladria era la famiglia da cui usci Adriano imperatore od iu Falaorine era nato Vespasiano.
   Fatti speciali riguardanti l'Abruzzo non ebbero luogo durante l'impero, se se no eccettua il tentativo di prosciugamento del Lago Fucino, per opera di Claudio, di cui parleremo a suo tempo, la visita di Traiano a queste regioni e i restauri da lui l'atti all'emissario di Claudio, la ripartizione dell'Italia di Adriano in 17 regioni, la l    Dalla caduta dell'impero romano fino ni —
   Dopo la guerra manica, Roma aveva toccato il massimo grado ili potenza e di splendore: ma col potere <• con lo ricchezze