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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO Vili
   '¦raii venuti il luss i, la corruzione, l'avidità ilei dominio e quindi le guerre civili e l'imperi: l'impera aveva dato lungo al cesarismo ; gli eserciti numerosi e composti per lo più di barbari guidavano e deponevano gl'imperatori; a Bisanzio era stata trasportala la capitale, ed i barbari che un giorno l'uggivano al nome romano discesero a stormi e corsero l'Italia, depauperata d'abitanti, deturpandola, abbattendone i gloriosi monumenti, devastando le campagne, incendiando, distruggendo le città.
   Anche la regione abruzzese ebbe a subire queste vicende: dovunque si vedono tanti ruderi che par che te città si seguissero l'ima all'altra; grandi e opulenti città sorgevano sui '¦olii, e le loci dei filinii avevano ricchi porti vicini anch'essi a città ; numerosa la popolazione, fiorente il commercio. Ma il periodo che segui la seconda guerra punica, se in apparenza fu il più splendido, in fatto fu il più infelice. Ruma, che aveva per lo innanzi dato un impulso cosi potente all'attività ilei popoli italiani, mutata la benefica egemonia in cruda tirannide, non aveva atteso clic a spogliare o a dissanguare le città soggette e allora quelli immensi empori e centri di popolazione si eran venuti dileguando, oppressi e oppressori non potevano più sluggire alla loro sorti' di esser preda del primo occupante. I (ioti se ne impadronirono e Teodorico ne diede il governo ai suoi conti. La lunga ed orrenda guerra che poi l'imperatore Giustiniano sostenne contro i successori di Tcodorico, dal ti3ii al ioli, portò seco hi totale rovina dell'antico mondo latino in Italia. quindi anche la desolazione dei municipi abruzzesi. Sembra perisse allora Interauiiiia. Truentuni e forse altre città abruzzesi.
   l'ilio a quest'epoca nessun cambiamento era avvenuto nell'ordinamento politico della nostra regione. Or l'esarca Longino costituì Teate a sede di uno di quelli esosi ducati da lui istituiti. A questo i Longobardi surrogarono un gastaldato o contado che scendeva dall'Atomo al Frontone (Fortore), abbracciando cosi le antiche regioni dei Marsi e Frentani. Secondo alcuni i Longobardi fecero di tutto l'Abruzzo un solo Gastaldato da loro detto promiscuamente ora d'Abruzzo, ora di Teramo. Ma se Teramo ebbe certo un cornei castri Aprutiensis non è credibile che l'intiera regione si prestasse alla costituzione d'un ducato proprio, causa meno il difetto di un • entro governativo, che la posizione geografica. Invece sorsero nelle province limitrofe due ducati Longobardi potentissimi i quali, benché sottoposti al Ite, col procedere del tempo se ne resero quasi indipendenti. Il primo fu quello di Spoleto, città dominante le \i¦¦ consolari di l inbria, Toscana e di Roma, e l'altro quello di Benevento nell'antico Sanuio, chiavi delle vie di .Napoli e Roma. Il ducato spulciano, creato nel Sfi'.l da Faroaldo. si compose dell' Umbria, di parte