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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   T STORIA -V
   dell Ltruria e dell i S...ina e poi dell'Abruzzo tutto intiero, mentre il Beneventano, eretto da Zobono nel iTI, ¦¦ompremleva il Sanuio e l'Apulia oltre alcune parti della Campania e della Lucania. Ad esso però per tutto il secolo Vili appartenne il tiastal-ilato dei Marrucini ossia di Teat (Chicli', finché glielo tolse Carlo Magno riunendolo Con Spoleto. Sembra clic i Longobardi per vaghezza di novità cambiassero PrurUUiti in Aprutium. chiamando comitati!,apraOnus il paese e Comes Aprutiì il suo signore. La nostra regione fu allora retta per lo più da castaidi, ministri del mie a spulciano : la legge longobarda si sostituì alla romana e cessarono dappertutto le costituzioni municipali antiche. Spento ogni principio di governo civili, preda le riiistre contrade dei fenici conquistatori, i quali cominciarono a distruggere parte degli abitanti e specialmente i ricchi proprietari e le persone ragguardevoli per nascila, virtù, ingegno, ridotti i popoli allo stato di non poter più opporsi con la forza dello armi, assegnati allora soltanto ad essi i terreni di propria spettanza con l'obbligo ili coltivarli e di pagar per tributo la terza parte delle produzioni, la bruma del medio evo passò su quelle popolazioni, e la civiltà latina trovò l'unico suo riparo entri) i conventi dei Benedettini e nei vescovadi, (ili stessi Longobardi, abiurala la t'ode ariana, diventarono zelanti cattolici ed inalzarono basiliche e conventi.
   Scrivere della storia mediovaio d'Abruzzo in tanta povertà di documenti e notizie non è agevole impresa. Durante il tempo dell'occupazione militare francese e nei successivi rivolgimenti gli archivi municipali vennero distrutti, le biblioteche, apparte-nouti a famiglie cospicue, saccheggiate e date allo fiamme; le opere pregevoli di lettere e di arte rubate e disperse : così la ricca suppellettile di diplomi, carte pergamene, memorie manoscritte clic salvate nelle scorrerie ilei barbari, fra rivolgimenti civili ¦¦ politici, tanta Ime avrebbero dato sugli avvenimenti di cui gli Abruzzi furono campo durante il medio evo, miseramente perirono o furono distrutte nei fatti d'armi della line del secolo XVIII e principio del XIX o per t'aito di una polizia sospettosa e diffidente, a seconda delle imperanti dinastiche reggenze. In tale condizione di cose è dillioile lo scernere il vero dal falso, il ragionare d'uomini e avvenimenti, l'illustrar, i monumenti dell'età ili mezzo in buona parte, pressoché ignorati dalla generalità, i quali testimonierebbero che in questa regione anche in tempi barbari non venne mai meno il culto dell'arie : cosicché riesce più facile mettere insieme una storia antica degli Abruzzi con e notizie fornite dagli scrittori dell'antichità, che lo scriverne la storia moderna. Molti statuti comunali però sono conservati e dalla loro pubblicazione molta luce -i ritrarrebbe.