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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   STOMA.
   Buggero il iTjmc dello Due Sicilie, i re Normanni divennero signori di (olio l'Abruzzo. Allora sparisce, ancor più una storia speciale dell'Abruzzo clic mutò dominazioni e segui le medesime vicende di Itoma e di Napoli, i cui conlini rimasero quasi uguali dall'origine ai tempi nostri.
   Kslinta la dinastia normanna, il dominio delle province abruzzesi passò per credila alla casa Svcva ed avveniva allora un altro cambiamento nell'ordinamento politico. Federico II, dopo avere elevalo il governo civile sulle rovine ilei governo feudale, riparli le province di qua dal Faro in nove Uiuslizlerali, e diede a ciascuno una particolare denominazione tratta o da regioni o da città, come si deduce dalla sua costituzione per la convocazione delle Corti generali di giustizia, da tenersi due volle l'anno.
   Dell'Abruzzo Federico II pel primo fece una sola provincia con Sulmona a capo, dove lo Jiixtitiariaius Aprutii ebbe sede. Onesta speciale denominazione ha dato motivo di credere che fossero stati assegnati per limiti all'Abruzzo le rive dell'Adria-lieo ed i corsi del Tronto, del Velino e del Trigno.
   Presso i ruderi di Amitcrno, Federico o Corrado fondò la nuova città di Aquila, la quale prestamente prosperò e si arricchì ili magniliche chiese, e divenne una delle più importanti dell'Abruzzo.
   Ma come dai Normanni così neppure dagli Svevi ebbe lo Abruzzo spirito di vita. Siccome questo paese ed il Sannio chiudevano ed aprivano le comunicazioni con le Puglie e con Napoli la lotta degli ultimi lloheiistaufen con Carlo d'Angiò, intruso dal papa sul trono delle Due Sicilie, ivi necessariamente doveva avere la sua decisione liliale, e dopo due anni dalla vittoria di Benevento, sotto le cui mura soccombeva re Manfredi, nei campi Patentini, presso Scureola e. Tagliacozzo (anno 1208), si combatteva la grande battaglia fra il re Angioino e l'infelice Corradino di Svevia, il quale, vinto qui c tradito poi ad Astura, veniva ucciso a Napoli, lasciando gli Angioini di Francia eredi e padroni.
   Sotto i nuovi dominatori Angioini fu conservala la precedente divisione politica. Solo piò lardi lo Jusliliarialus Aprutll essendo il più vasto di tutti gli altri e. contenendo 720 luoghi fra città e terre, fu diviso in due province, cioè in citra a destra del fiume Pescara ed in ultra a sinistra dello stesso. Erra chi ritiene che questa divisione fosse fatta da Alfonso i, mentre se ne ha già qualche indizio al tempo di re Koberto. Pare che l'.lprutium non comprendesse allora i contadi Amiternino, Yaivense e Furconense, sebbene stessero sotto la giurisdizione del suo justltiarim, celie solo dal re Ladislao venisse ingrandito coU'uniorie del distretto Aquilano.