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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   capitolo vili
   Agli Angioini succedevano, in seguilo ai Vespri Siciliani, gli Aragonesi di Spagna e questi come quelli introdussero una nuova feudalità, in modo die non vi fu paese, borgata, senza il suo barone, il suo conte, il suo duca annidali in tetre rocche o dimoranti in palazzi soninosi.
   Morto nel 1:153 Roberto, gli successe la nipote Giovanna I. Si ilice clic essa avesse fatto assassinare il marito Andrea, secondogenito di Carlo ( beilo re di l'uglicriii. Re I.uigi, altro tiglio di quesl'ultimu, si mosse nel !:I47 alla vendetta. Le lottisi svolsero sempre nell'Abruzzo, chiave strategica del Regno .Napoletano. Luigi, penetrato nell'Abruzzo, occupò Aquila, l'enne, elio per lo più agiva d' accordo con \quila. tenne pel re Ungherese : Teramo, Città S. Angelo e, paro, anche Atri, per la regina Giovanna : ma nel 1:1 ts la sovranità di re Luigi venne dovunque, riconosciuta : p-esto però la pesto liberò il regno dall' invasione e Giovanna tornò a regnare iti Napoli da Avignone ove s'era rifugiala e la nostra regione ebbe la sua parte nelle turbolenze olio suorodcrono e seguirono la restaurazione, senza parlare delle lotte fra città e citi i. delle devastazioni delle compagnie di ventura, senza parlare delle lolle, fra i partiti di ogni città, fra baroni e baroni prepotenti nei fendi, li questo slato di cose durò a lungo. Nell'avvieendnrsi delle, guerre fra i vari pretendenti al regno di Napoli e. nelle intromissioni della Santa Sede, che pretendeva disporre essa a suo modo di quel regno, l'Abruzzo era la chiave dolio province meridionali, era il luogo ove si decideva la lolla. Così nel secolo XV continuo furono le battaglio e notevoli specialmente quelle di Braccio da Muntone, di Nicolò Piccinino, ili Alessandro Sforza, che or l'una or l'altra terra assaltavano per toglierla all'avversario, dovunque apportando guasti, rovine, incendi, saccheggi.
   Sotto Alfonso d'Aragona eran sorto in Abruzzo, come in Napoli, accademie o letterario riunioni clic, secondo i tempi, ebbero nomi diversi. I componenti di essi si dissero dei Fortunati, Velali, Alernini, Vinti. Teologi, Coloni Aternini iu Aquila ; in Anversa degli Athlormentali ; in Celano Inalili agricoltori, Velini ; in Cittaducalo I irluosi ; in Chieti Luminili, Riformati, Arcadi della colonia 'l'egea ; in Lanciano Filocopi ; in Montereale Indefessi: iu Subnona Agghiacciati ; in Spoltore Insepolti ; in Teramo Ravvivati. E sotlo queste accademie, promosse da uomini ragguardevoli, si nascondevano scopi politici, sociali e religiosi.
   Epoca moderna. Dal lib-2 al i:i!>9 tace ogni moto politico nell'Abruzzo, perchè sebbene i viceré creati dagli Aragonesi avessero un potere estesissimo, pure il centro delle relazioni politiche snpratutlo con gli altri stati giaceva in una sfera inae-