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CAPITOLO Vili
sero a più o mono segreti negozi con la Francia, a danno dei possedimenti spaglinoli e particolarmente di Napoli, l'Abruzzo, come luogo di conline verso lo Stato romano, rimase più sospettosamente guardato e custodito, e spesso avvennero sanguinose repressioni di vere o supposto insurrezioni contro il (inverno spaglinolo a favore della Francia, come nel Ifi:)2 in Aquila, continuate per parecchi anni. Sempre più gravi si resero le condizioni per la esasperazione della popolazione abruzzese contro gli atti ili crudeltà degli agenti spaglinoli, tantoché la rivolta del popolo napoletano, capitanato da Masaniello, divampò nel I(i47 anche nell'Abruzzo, trovandovi facile esca, tantoché solo verso la metà del Ilìis con inaudita ferocia potè qui nuovamente imporsi il Governo spaglinolo.
Nel Ifisi il marchese Del Carpio viceré ili Carlo IV, riparli l'Abruzzo nelle tre province di Chicli, Aquila e Teramo, assegnando a ciascuna una udienza provinciale composta di un Preside, di un Procuratore fiscale e ili due uditori, sistema conservato lino al principio del secolo XIX.
Sui primi del secolo XVIII il lieguo di Napoli fu invaso dagli Austriaci, i quali in breve divennero padroni di lutto il lleanio, eccetto l'Abruzzo, ove il duca di Atri tentava resistere : ma anche questa regione dovè arrendersi al generale \\ enzel ; Pescara, piazza forte, resistè, ultima fino ai primi di settembre I7t)7. .Ma i Borboni ili Spagna continuarono a combattere ed, entrato in Napoli l'infante Don Carlos ilei 17311. tornarono a poco a poco padroni del Regno di Napoli, il quale, governato per lunga serie di anni come provincia per mano di luogotenenti, divenne in line una socoiidngenitura della Ca^a di Spagna ; Ferdinando IV, succeduto ancor minorenne al padre nel regno, fu cos'i alieno dalle maggiori cure dello Stato, che i suoi ministri godettero di una insolita libertà d' azione, fra i quali il marchese Tanueei, già da tanto tempo alla testa della amministrazione, era invaso ila spirito di riforma. Fu disiaci • mento totale della costituzione feudale non pan va cosa possibile. ma il Tanueei fece, quanto potè per abbreviare i privilegi della nobiltà. Ma troppo sincero jiartitanle della Casa di Spagna e malvisti perciò alla principessa austriaca moglie del giovine Ite. il Tanueei dovè presto ritirarsi.
I. Abruzzo, giii in mala fama come nido di briganti, mentre era abitato, come lo è ancora, da un popolo di pastori e d a-gricollori di semplicità patriarcale, appassionato per le sue montagne e per le sue marine, superstizioso ma ospitale, aveva perduto, dopo parecchi secoli di dominazione straniera e tirannica, il sentimento della propria indipendenza, t'ìli abitanti non avevano saputo, uniti, impedire nò ai Tedeschi né ai Francesi né agli Spaglinoli di attraversarne e des darne le contraile pol-
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