CAPITOLO Vili
regno l'u ripreso; ro Ferdinando il ;i() giugno ITU!) compariva nella rada ili .Napoli sopra un vascello inglese e, senza scenderò a terra, toglieva alla città di Napoli la sua costituzione ed i suoi privilegi e. per detto e l'alto ili Nelson, non rat idea va il trat-latn concluso dal cardinale Itull'o coi liapprescntaiiti del (ìoverno repubblicano, fra cui il generale Manthonò, abruzzese, i quali sul [latibolo versarono per la [latria il proprio sangue, eterna vergogna dell'ammiraglio inglese, che non valgono a cancellare tutte le sue vittorie, ed infamia perenne delta borbonica dinastia. Conseguenze, anche nell'Abruzzo furono eoullitli atroci, carceri e tribunali di eccezione.
Sul cadere di questo secolo era rifiorita la coltura economica e per II. Dispaccio erari sorte le Sìrici:i PtttrioUic/ir in Chicli. Aquila e Teramo; poi si ebbero le Socie/ù cronuinirlic francesi o borboniche, delle quali sono una derivazione i moderni Comizi agrari.
Nel I8llli Napoleone I imperatore invadeva il regno ed obbligava il pauroso Ite a l'uggire di nuove da Napoli. In Abruzzo (Iodio, capo ili una banda, giovine gentiluomo di Catanzaro, tcnli'i di sollevare il popolo contro i Francesi, ma l'u preso e messo a morte; lo stesso accadde ad un altro capo per nome De Onnalis. Seiabolonc e Piccioli sj sostennero per qualche tempo: poi per salvare la vita si sottomisero. Con semplice decreto del :!l marzo ISlMi, Napoleone creava He di Napoli suo fratello Giuseppe.
Fu allora abolita ogni feudalità, e l'Abruzzo fu diviso in tic province, Abruzzo Citeriore I. Abruzzo Citeriore II ed Abruzzo ( ileriore. — \ Giuseppe, trasferiti! al trono di Spagna, succedeva (•inarchimi Murai, l.o spirilo di libertà si andava destando dovunque c d'ogni parlo si chiedeva una costituzione. I carbonari dell'Abruzz i si erano accordali il 17 marzo 1SI4 per faro un simultaneo movinieiilo onde costriii'-'ere il Ito a concederla, ma soli in Civita S. Angelo e. Civita di Penna vi fu 1111 principio di esecuzione, tosto represso; ne seguirono morti, esili. Condanne.
Nel 1*1 i Melchiorre Delfico, da Teramo, rodasse un nobile Mr.ssni/i/io, elio ci è si:,in conservalo, a Napoleone I, relegato ali Ciba, perchè l'osse capo della politico-unitaria ricostituzione italiana: l'imperatore aveva accedalo, ma prevalsero gli allettamenti di Francia. Il tentativi) di Minai ili suscitare nel lSlij. altresì nell'Abruzzo, una guerra popolare contro gli Austriaci aiulò a vuoto. Il trattato del !) giugno lHIii riponeva di nuovo sul Iremo di Napoli Ferdinando IV di llorbone. l.o cose rimasero immutato : solo nel 1310 fu rallèruìala la divisione in Ire province dell'Abruzzo.
Nel ,-s-), ,, ,,e, ixtK fu qualche molo, anche, in queste