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CAPITOLO IX.
COSTUMI, CAIUTTKUi: E LINCI A Dl-CI.i ABITANTI.
Popolazione. — Scrunilo il Prof. Beinoli la popolazioni dell Abruzzo compreso il Molise) verso il ILiOO sarebbe stala ili appena l,i ili iiiilione di abitanti, per toccare verso il 1700 il mezzo milione e nel I77.S i ;j,t di milione, e superare il milione verso il 1*20. Attualmente l'Abruzzo sopra una super-lire di kmq. I2HS ba una popolazione assoluti residente legale di 1.130. Ki'J Ise vi si comprendesse il Molise si avrebbe 1.3-27,032) e di fallo al 1° febbraio 1001 di 1,074,980, Cosi distinta nelle Ire province: residente legale di 4:10.307 e resiliente di fatto 3!)0.fl2l) nella provincia di Aquila sopra una superficie di kmq. (ii:!0, in quella di Cbieti di 3S7,004 e .17o.bil7 su di una superlieiedi kmq. ;!'.i17 e ili 3I2.I8S e 307,144 in quella di Teramo in una superficie di 2703.
t.a densità quindi della popolazione per kmq. è nel Chietino superiore alla media ih I Regno: è. invece inferiore nel Teramano ed anche più nell'Aquilano.
All'inverso l'aumento della popolazione nel trentennio 1871-1901, inferiore nell'Abruzzi» a quello del Itegno, fu minimo nel Chietino, medio nel Teramano, massimo ucH'Aquilano. Il diverso aumenti) degli abitanti nelle tre province iMie compungono l'Abruzzo, hn la sua principale ragione d'essere nella varia densità della popolazione, lìcneraluieiite si può dire che I' aumento è in ragione inversa della densità della popolazione, il che è assolutamente vero quando si tratta di una regione come la nostra quasi esclusivamente agricola. Infatti un paese che trae quasi solo dalPagrieollura hi più gran parte della ricchezza ha una potenzialità di popolazione che non può andare oltre certi limiti, al di là dei quali l'aumento si fa lentissimo, perche lentissimi sono i progressi dell'agricoltura a cui esso non può