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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I TRE ABRUZZI - DIVISIONE GEOGRAFICA, ECC. Iliitl
   qualità. Meno ubertosa di queste è la valle di Roveto ove sorgono molte colline per lo più isolate.
   Havvi presso la sua estremità settentrionale quella di Nerfa. Il fiume ì.iri attraversa l'una e l'altra da capo a capo e spesso trabocca a danno dei campi. Giace a poca distanza all' È. di Capistrc.llo la pianura di Valentino, circoscritta dentro un perimetro di circa 6 miglia. La massima parte dei rispettivi terreni è sendnata a granaglie e a civaie, le. quali anche nei colli hanno eampi a parte e fra mezzo a vigne e a frutta. Parecchie valli attraversano in più guise il distretto di Cittadu-calc ; le più spaziose e. lunghe sono quelle per le quali scorrono i fiumi Salto, Velino e Tronto.
   Comincia la valle del Salto da piò delle prominenze del Cieolano nei circondario di Borgo Collefegato, e pone fine fra le Casette e Pcrtalla, donde si spande la fertile pianura di Citta-ducale che contermina coll'agro Reatino. Leonessa possiede ottimi terreni poco distante dalla valle che porta il suo nome e mette capo a quella di Terzone. Qui dappresso sorge il Velino e tortuoso percorre le contrade di Cittareale, Posta, Antrodoeo e Citladueale. Accanto il lato occidentale della sua valle giacciono fra i monti e. i colli di Cittareale diverse vallette, ognuna delle, quali non eccede il circuito di 4- miglia. Tutte unite formano l'antica valle Falacrina. Havvi da vicino verso il IN. quella del Tronto che discorre sino ai confini del I Sbruzzo ulteriore a traverso alle tenute, di Amatrice e di Accumuli. Son queste le parti piane che contengono terreni ogni anno addetti a semine più di grani che di frumentoni, biade, legumi, lini, canape etc. Più vegete e svariate son le colture che si praticami nelle, colline soprastanti, ove sogliono raccogliersi, non solo gli stessi generi, ma anche vini, frutta e con particolarità oli nella valle d'Anlrodoco e nel lenimento di Citladueale. Reca sorpresa la maestria e I industria con la quale si coltivano le scoscese pendici dei munti, disponendole a scaglioni rivolte all'occidente e al mezzodì, e ordinando cosi dalle vette alle falde campi a semine, a vigne, a frutta, ad olivi. Ma la lavorazione della terra in complesso si compie con qualche negligenza, perche i lavori si fanno poco profondi e perchè le condizioni del terreno per difello di mezzi ed imperfezione di coltura non vengono migliorati di quel tanto che basterebbe a farne ottenere prodotti molto più abbondanti. Ed è anche da deplorare un certo torpore, una i-erta apatia nelle popolazioni. Ma siffatte condizioni di cose per quanto possano essere deplorevoli, trovano attenuanti nel mal governo degli antichi dominatori e nella defi-ceuza di comunicazioni. Il Cieolano, ad esempio, covile del brigantaggio, fu taglialo fuori da Ogni progresso civile per la mancanza assoluta di vie carrozzabili. Or questo paese è per