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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO XII
   redimersi in grazia alle vie ferrale elie gli aprono le porle dell'Adriatico, del Mediterraneo e delle città dell' Italia centrale.
   Misere però sono ancora le condizioni dei poveri montanari -li questa provincia, i quali, fior guadagnarsi uno scarso pane, abbandonano temporaneamente a migliaia l'aria pura delle paterne rupi e scendono nell' insalubre campagna romana o nelli pestilenziali maremme toscane, dove zappano e mietono quii campi sui quali bene spesso muoiono di febbre, ed era da qualche tempo in maggior numero danno un contingente forte all'emigrazione permanente all'estero.
   l'ilo scrittore aquilano. Angelo I.cosini, in 1111 suo discorso sull'Abruzzo ulteriore II. cosi descrive le condizioni economiche della sua provincia : « La loro indole e l'occupazione loro (dei contadini) è quale la ritraeva 1111 duemila anni addietro il poeta Venosino :
   .S' 1 nalìrnrum mnsculn militum Pr Sfibriti* dnria liffonthim Versare i/lebas ri tenerne Mulrin ad arbitri uni reciso* Pili /(<>¦¦ finir.*! sol libi niniillum Miili'rrl umbra* ri iiu/il (temerei Hot}»* fot iijitl il * limilo ni
   l'i -iip 11 * 'Ujrii* abituale nirrti.
   (Orni., O.l. li, Liti. III).
   La vita in cui più si esercitano è la pneiliea vita dei campi dove nella fatica indurano le membra, e non depongono il ferro rusticano ne per luoghi paludosi, in mezzo a cui lavorano seminudi. ne quando li assidera l'aquilone, né quando il sole li saetta. Della loro paziente coltura dei campi sono una prova, se 11011 altro, i monti e le balze di Antrodnco dove non si lascia incolto un palmo di terreno che sia acconcio al vivere e ni crescere delle piante (in sul più erto dosso di monte. Giano. In qualsiasi lavoro campestre nel territorio romano e toscano sono i contadini della provincia di Aquila a preferenza adoperati, e se quelle due province d' Italia non li ammettessero all'annua emigrazione dai nativi villaggi eoll'adeseare la loro cupidigia e col sovvenire ai loro estremi bisogni, qui sarebbe più florida e In pastorizia e l'agricoltura, perciocché nell' estate porgono immensa pastura le rolline e i munti e. se con più arte agronomica vi si studiasse, abbonderebbero le vallate d'ogni sorla di produzioni ». I grani che si coltivano nelle grandi e piccole temile si possono ridurre a duri, teneri e misti. Le contrade che ne danno maggiori quantità e migliori qualità sono quelle ili Aquila, Capestri no, tlussi, Sulmona, Popoli, Yiltoritii, tntro-ilacqua. Avezznno, Massa, Luco, Coluti 1, Pescinn, Cerchio, Pe-sensseroli. Civita d'Alitino, S. Vineenz 1, Ciltadue ile, I.ugnano efc.