ìriNKlt.VKIO VI
i aese (1221 ni.1 per vin inulaltiera e si costeggiano le l'alile S.O. ili minili' Cappella il- TIl iii.I. quindi (12211 ni.) volendo a ÌV si \;i \rr-o liniiilr Me-aila (170.1 ih. . lo si costeggili a l'i. i' volgendo n .VII. pi'l la pi) Itueeullo ni il piano Omonimo, passati fra il molili' Milza il!'!!7 m. e monte l'araili-o ilSlf) m.) per la valli' (Inclina si sinica in i (lampi) Imperatore ili il imi si va al V In (li >iella. Dal lago lìaci'ullii volgendo iiivt'ri* vi imi .Y(l. p'-r la restinne. Ir Oijip i' il pialli ili Piehanzoili, si va in lini. III.' il i S. Melano I V i i ' ili ('.urini.
!'. - - Mmili ilei Cruppo ili'l Crini Sussi», ili
Il lruppii dil (Iran Sasso il llalia è siluatn sii! cndine fra ('Minimo Uterini» I iil il II. liso si trova. puma già fu delio. Ili ima eresia dell'Appennino di breve lunghezza. lalpralniciile all'ii.se centrale. c.iii direzione sensibilmente parallela all'assi' stesso I- si perdi- ila una parli' al limili' l'escara ilall'allra ni lìmiti* VotUUIlU. l.i distanza • I. i lille limili. Ili-i pillili nM' di-
spenilOiiu Ir l'sii'i iiii' pi'inlii'i della inoulagna è ili rirra ;Ki km. Il Liaipp . si slrinlr Ira traili ¦'ri 20' e VI' ili'ili lalilililini' e lUW® e I SHi ili lontrituiliiiK tl«*, meridiano ili limita. I suoi pontili! «mio: a .V r NO. il fiume \ umano dulie sormonti finn Ila l'i ire : a ('. il man- ilallil l'ore (l'I Vnmaiiii alla foce ili'l Pescarti (se puri' limi si «Unte l'Srl¦ i d ¦ ri» la pianura clic dalle ultimi' fallir del (Iran Sasai -e. udì1 v .t- i il mari' ad Airi e (lillà S. Angelo. i' ' In' in n'ali ' più u ni appartiene al gruppui ¦ i >.(>., a S. i' a S.II. il l'escara, rlii' m i prillili Irallu del suo i' 'Tsn Ini il iiiiiiic di Alrrini.
la niiiuLi .ir allezz. i d*l gruppo è lunule (In ni n (.luci i (irainlr, rlip si rli'va linn a 2U2I o -'.Mi metri sul livelli) del mare. Il - ruppi) ('• 'ii piinijilessii 'j-iMiidinsii ili indilli di varia elevazione, ilei ipiali dai'ù fra breve un primo, ed in moiln meraviglioso i'iuni':i'i' al selviiL'iiin rozzo parali re alpino una vegetazione ioeeidinnalc.il (iran Sass i, elic divideva in aulici) i Preliziani dai Vestini. come oggi !a provincia di Teramo da ipiella d'A-ipiila, eca eonosciuln sull'i il ii une di Cuniaru. — Spcvio lo rammenta indie osservazioni al Iiiirò dell' Eneide : n ('.umani i/ii'i quidam iinmrn dalntn Irai/ani a Cumnrn Manie ijui ir Piceno ('si. >i Dal (llnveri'i si upinù elle questo fisse molili' Corno: qui in ter l Untali uni, .1 leriiumijuc et Velinum am-nes cui i/o itane diri tur Inrnlis Mante Carvi). .Non \'è monte infatti cui si pussa appropriare ipii slo mmip, nH'iiifiiuri di monte (Ionio nel Gran Sasso. Di questo ninno s'ignora la origino ; perù
(1 V. K. A libate : titiitla a' anni ssa-«o il'tltilin.
ii. cucito uel gran sa.sso
avendosi ìupumria del cullo a Giove Coninaro. il cui (empio sorgeva sul monte dello stesso uomo nella Lucania, una certa analogia si ravvisa per queste denominazioni, cosicelo' il gran inolile potè essere soggetto ili culto religioso ai popoli vicini, eome il Collinari) ai Lucani. Cerio è, del cesio, clic l'antico ninne di questo inolile appalesa la presenza sulla spiaggia dell'Adriatico di auliche genti ivi stimile. dall'Kpirn, giacchi' Strabilili' descrive ili quella regione. dopo la luce deirAelierunlP, il porlo i- la baia di (lomiiro. Si è ereduto aurlie clic il nome di (Ionio .'•ilo al (iran Sasso m i medili evo sia della più alla antichità. Stiaccili1 Idillio con lai iioiiie ricorda un monti» i lie divideva la Spagna dalla l.u-ilatiia. Ad natili lumi, il nnine di molile (lucilo era ;;ià noto sin dal principio del secolo XIII, come si legge ili lilla Iti II i (li Onorio III ilei I2IS, pini cui SÌ eolll'cl'iuano i liciti e i diritti del Cloillailu l'ililicnse al inuniislero di Avellana, f a cui la chiesa di >'. \'irollìi de Carnea, e in una carta di I ederico II del I22I. che ripunta il inonaslero dello stesso nome.
Ilsaiiiiuaiido le particolarilà ortigraliclic di questo gruppn. anziché dividerlo, cuine sili allri gruppi. in tante s-'iupiiie d'd.liiauin considerarlo pinne formato ila mi interim nocciolo roccioso dal quale parlonu tante diramazioni elio si perdono o in una vallili ii in mezzo ai colli che l'orn ano poi l'altipiano inclinato lino alla spiaggia del mare e die non hanno un andamenti» repolare uè sono meritevoli di special rimarco.
(Jueslo gruppo, trascurando la parie dei colli e rcstringeii-doei soltanto alla parte verainente montuosa, è formalo di due eresie parallele, il cui a<~e è in direzione da O-VO. a ll-S-ll. l a prima è una cresta dentellata e. coinineia dall'Arco Giuliano ci;ìrtO io. presso inolile (lorvo cJliiO ni.), continua per questo, per il piano di Yenaequaro (l'.Mi ni.) per il Pizzo d' Inlcrinc-siile (-2CM ni), per (Jainpo Pericoli (IDIIO in.) e. per la Conca desili Invalidi, e va a tcriiiinare a inolile Corno (-J'.l'il in.). La seconda ['oiniucia al monte di San l'raneo (2130 ni. e per il
.....lite Jcnea (2'2()S ni.), per il Pizzo di Camarda in.).
per la cima delle Maleeoste (2447 in.), per il Pizzo Cefaloiip i-2;i:ì2 in.) va lino al munte Porlella.
Da (,ui si stacca un enntralforte (23SS ni.) clic va al monte Conio, la dove termina l'altra eresia. I.c propappini di monte Corvo e del Pizzo Camarda si estendono v erso N-O. fino al Pizzo di Sevo e ai Sibillini.
Parlilamenlc esaminando quesle eresie, o mcplio linee parallele. si trova che da esse si staccano numerosi conlrallorli, i quali spesso limitano gli altipiani, a puisa di anliteatri, aventi il loro displuvio a settentrione, attraverso profonde c anguste spaccature.