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HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   18 LIBRO I - PREISTORIA
   forse fondata dai Siculi. Volsero le loro prime spedizioni verso le apriche valli dell'Amene, e si spinsero tant' oltre che sui primordi di Roma, il sabino Tito Tazio abitava coi suoi uno dei sette colli, il Quirinale.
   Fu dei Sabini, come di tutti quei primi popoli: ognuno di essi era un vero e proprio alveare umano che occorreva sciamasse ad ogni tratto. E questa necessità impellente, che essi avevano di spandere di continuo, all' intorno, la esuberante gioventù, alla ricerca di nuove terre, consacravano sotto forme mistiche. I Sabini ebbero le sacre primavere. Era in fondo una costumanza pelasgica, la quale ci fa pensare che i Sabini non fossero che il risultato della fusione metallica nel crogiuolo dei Siculi, degli Umbri e dei Pelasgo-Etruschi. Evidentemente per diminuire i loro nati, dicendo di obbedire ai comandamenti dell'oracolo, i Pelasgi, come i Fenici, i Cartaginesi ed altri popoli di origine camitica, sacrificavano a Giove, ad Apollo, ai fratelli Cabiri, il decimo dei prodotti di un dato anno sacro, compreso il decimo dei nati in quell'anno, che trucidavano immolandoli agli Dei. Ammoniti da Ercole, che interpretò più benignamente l'oracolo, sostituirono all'ecatombe umana, l'esilio. I nati nell'anno del voto, giunti alla loro ventesima primavera, venivano espulsi con sacre cerimonie dalla patria e mandati a procacciarsi altre sedi sotto la protezione e l'insegna di quel nume al quale erano stati offerti in olocausto.
   II. Esodo dei Piceni. — In forza di queste sacre primavere, i Sabini avevano occupato il paese che si disse degli Ernici e quello che si disse dei Volsci. Tali colonie pare si movessero tutte sotto le insegne di Marte, che i Sabini avevano per loro principalissimo nume tutelare. Avemmo così il toro di Marte che li guidò al largo piano del monte Matese, alle sorgenti del Tiferno, dove da esso toro nominarono la città che fondarono. Essa fu Boviano, centro della stirpe sannita. L'insegna del lupo (liirpus), che gli antichi ci ritraggono