CAPITOLO III.
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   getti a quelle del Colle della Giustizia; solo che nel materiale di queste di Pretara era largamente rappresentato il ferro, onde si deve attribuire loro una data meno antica. Il Brizio assegna al sepolcreto di Pretara il v secolo a. C.
   Per poter fare più utili confronti e trarre fondate congetture, bisognerebbe esplorare maggiormente quello più vetusto del Colle della Giustizia. Ma dal poco venuto a luce qualche induzione può cavarsi. Nel v secolo abbiamo in Hatria la suppellettile propria dei Piceni, che manca finora tra il vi ed il vii, pur motrandosi una grande affinità di razza tra le genti sepolte al Colle della Giustizia e quelle inumate al Colle Pretara. Anche trovandosene in seguito, la mia-congettura potrebbe rimanere. Conchiuderemo quindi che i Piceni vennero, forse, in Hatria tra il v ed il vi secolo a. C., e vi trovarono una popolazione affine, dalla quale non furono troppo male accolti, e colla quale non penarono ad amalgamarsi ed a fondersi. Tal gente non potè essere che gli Umbri ; onde rimarrebbe dimostrato, anche per questo fatto, che se pur i Sabini non furono dello stesso stipite degli Umbri, certamente gli uni cogli altri si mescolarono al punto da originare quella forte schiatta umbro-sabellica, di cui parla il Mommsen.1
   Un rilievo antropologico è fatto dal eh. Brizio rispetto alla statura degli atriani-piceni. « Di nove scheletri di guer-« rieri - egli dice - rinvenuti in sufficiente stato di conser-« vazione per poterne rilevare le misure, tre soltanto rag-« giungono l'altezza di m. 1.65. Tutti gli altri avevano una « lunghezza minore che variava da metri 1.55 a metri 1.62. « Donde sembra potersi dedurre che la gente sepolta in quella « necropoli era di statura piuttosto bassa e diversa da quella « di Novilara, le cui stature, come ebbe ad ammettere il « prof. Sergi, erano in media elevate, alcune alte davvero ».
   1 Sfuria di Iioma antica, cap. Vili.