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HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   36 .
   LIBRO II - LA CONFEDERAZIONE PICENA
   Invero sono belle, ma non si può per questo toglierle ad un popolo, non rozzo, e che per altro verso dà prova di conoscere l'arte del disegno e del fondere, come nella suppellettile sopra descritta. Vien meno così l'unico argomento serio di coloro che vogliono porre la nostra monetazione sotto l'influenza romana. La fusione dei pezzi è quasi perfetta, a staffe interamente chiuse. Le figure dei migliori esemplari della mia collezione (dove si veggono i più belli e rari numismi atriani che esitano), sono disegnate con precisione, con anima e con gusto.
   VII. Architettura - Grotte. — Non v'ha dubbio che gli Atriani-piceni, come tutti gli altri Italici, non poterono abitare che tuguri di tavole o di creta impastata mista a pietrame, ricoperti di un tetto acuminato, formato di assicelle e di paglie, con un buco nel mezzo per l'uscita del fumo. Ma certo ancora si è che in Hatria, del pari che a Tirynto ed a Mycene, abbiamo una rete architettonica di cuniculi, scavati nelle viscere del monte, i quali, dalla periferia - dove sboccano su di un vasto atrio - s'internano nella città. Cuniculi ed atrio sono costruiti ad arco, fornendoci un esempio di quelle gallerie od atrii, rammentate da Varrone e da Festo, come invenzioni degli Adriati etruschi. « Atrio ab Atriatibus tuscis: illinc enim exemplum sum-ptum ». Servio (Eh., lib. I), seguito da Mommsen, 1 deriva il vocabolo da atei', nero: « Atrum enim erat ex fumo ». Con esso s' indicava 1' unica stanza dell'abituro, annerita dal fumo, che in seguito diventò la prima dopo l'ostium o ingresso.
   Non so se tale etimologia possa ritenersi più semplice di quella condannata di Varrone e di Festo. Sta però di fatto che gli Etruschi furono i migliori architetti dell'antichità, ed inventarono l'arco per cui potè perfezionarsi la struttura
   1 St. di Homo, eap. XV.