Stai consultando: 'HATRIA = ATRI ', Dr. Luigi Sorricchio

   

Pagina (56/332)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (56/332)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   CAPITOLO III.
   53
   centi ata, da Mutinus, appellativo di Priapo. La ragione dell'esistenza del vico e del nome dovette essere il tempio a Mutino, che in quel luogo eminente si disse Muffali-fanum — Mutini (f)anum.
   6. Ornano. Orneo era un altro appellativo di Priapo, che avrebbe potuto dare origine ad Ornano. Sono rammentati i maestri vicani di tale località in una iscrizione lapidea {Corp. inscrìp. lai., n. 5048).
   7. Bacucco, forse da Bacco (Not. scav., dicembre 1896).
   8. Cellino, da Cillenio, titolo di Mercurio. Anche qui si hanno i maestri vicani (Not. scav., 1895, pagg. 413-16).
   9. Cermignano. Questo nome mi pare assolutamente antico. Non potrebbe su quell' eminente, aprico colle, essere stato un santuario a Cerere ed alla di lei figliuola Proserpina, che si diceva anche Mania ? Avremmo così : Ceris (sincope di Cereri*.) Manine fanum, Cermanianum, Cermignano. Il culto di Cerere e di Proserpina fu uno dei principali per i Siculi ed anche per i Sabini.
   10. Basciano. Potè essere una corruzione di Fasiana, soprannome di Cibele {Corp. inscript, lat., nn. 5047-50-51 ; Not. scav., dicembre 1896).
   11. Fano Adriano. Chi non vede che quivi fu il tempio liminare di Adrano, segno indelebile del passaggio dei Siculi ?
   Do queste etimologie, senza attribuir loro soverchia importanza, sembrandomi antica la toponomastica di detti luoghi, tanto più che in essi, come abbiamo notato e meglio diremo altrove, si rinvengono tracce archeologiche. D'altra parte, in luoghi vergini di scavi, il nome antico è già un buon indizio di quanto la terra potrebbe ancora conservarci. E più lo è quando, come nel caso nostro, trattasi di località già ricordateci e determinateci, per la loro importanza, da epigrafi che ci parlano dei maestri vicani, e tali vici circondano il monte sacro, su cui fu il santuario della colonia latina. Converrà dire qualche altra cosa intorno a questi vici a nord-ovest