CAPITOLO III.
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« per la libertà e la nazionalità che gii Italici dovevano in-« traprendere contro Roma. Essa poteva dunque fare asse-« gnamento sulle piccole popolazioni sabelliche dei Vestini, « dei Frentani, dei Marruccini e di altri minori distretti « che vivevano in contadinesco isolamento fra le loro mon-« tagne, ma che non sarebbero stati sordi ad afferrare le armi « alla chiamata di una schiatta affine per la difesa dei beni « comuni » (Mommsen).
Di maggiore importanza sarebbe stato pei Sanniti l'aiuto di Taranto, che fu a parole, e dei Lucani, se non fossero stati adescati dai Romani. Gli Appuli erano antichi ed inaspriti avversari ; i Sabini, i Marsi, i Piceni, tiepidi amici, o neutrali, al pari degli Etruschi, che attendevano un primo successo dei Sanniti per unirsi a loro e sollevare il Lazio, gli Ernici ed i Volsci. Prima d'ogni altra ¦ cosa adunque dovevano i Sanniti « in cui viveva ancora intatta la forza nazio-« naie, confidare nel proprio valore e porre nella lotta ine-« guale una perseveranza, che lasciasse agli altri popoli il « tempo ad un nobile pudore, alla riflessione, alla raccolta « delle forze, e allora un successo fortunato avrebbe potuto « accendere intorno a Roma la fiamma della guerra e della « sollevazione. La storia non deve negare al nobile popolo « sannitico la testimonianza che esso ha compreso il suo do-« vere e lo ha adempiuto ». Così con molta chiarezza e verità espone il quadro della situazione politico-guerresca dei Sanniti, alla vigilia del grande cozzo con Roma, Teodoro Mommsen, il grande alemanno, si poco corrivo ad entusiasmarsi delle cose nostre, quando non potevano essere esaminate a traverso la lente dell'indo-germanesimo.
L'impulso guerresco dei Sanniti, rispetto alle numerose stirpi sabelliche, fu come il sasso gettato in un placido lago. Si formano cerchi ondulati e sensibili al centro, man mano più leggieri e più evanescenti fino a scomparire del tutto all'estremo della periferia del moto impresso. La repubblica atriana trovavasi appunto all'estremo di questa periferia, e
sokricchio.
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