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HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO III.
   tìó
   gloria, non solo della vittoria, ma di liberare i 600 cavalieri romani restati in ostaggio alle Forche Caudine, e di rivendicare F onore romano facendo subire alla guarnigione san-nitica il medesimo oltraggio del giogo (437 = 317). I Sanniti ebbero qualche effìmero successo sul Liri; ma l'Apulia e la Campania erano ornai in dominio dei Romani, che attendevano a munirle con nuove colonie e fortezze a Ponzia, a Saticula, a Interamnia sul Liri presso Suessa, e principalmente a Lucerà (442 = 312), dove fu mandata a stabile presidio una mezza legione. 1
   Si aprivano intanto nuove strade selciate pel passaggio delle legioni. Sempre più si faceva manifesto l'intento di sottomettere tutta J* Italia. In mezzo a tanta serietà di avvenimenti si ebbe anche il grottesco della repubblica di Taranto che mandò solennemente i legati alle due potenze belligeranti per ingiunger loro di deporre le armi; e quando Roma rispose alla tracotante imposizione col riprenderle più vivamente che mai, quella petulante repubblica in mano di demagoghi ridicoli ed inconcludenti, si ritirò nel suo guscio e non dichiarò la guerra a Roma.
   I Tarentini sarebbero stati i più prossimi ed efficaci alleati dei Sanniti ; ma la fatalità che pesava sul Sannio e sull' Italia, dice il Mommsen, fece sì che la decisione della contesa stesse nelle mani di questi ateniesi italici, che tutto volevano fare e nulla facevano e nulla fecero. Gli Etruschi, che s'erano levati in armi ed avevano attaccato Sutri, furono ricacciati indietro e sconfìtti sulle rive del lago Vadimone (444-310). La cattiva condotta della guerra per parte dei Sanniti, la conseguente debolezza delle loro armi e delle loro alleanze,
   1 Ritengo per questi fatti e pei successivi le versioni di Livio e di Diodoro, adottate dal Moimnsen, non senza dissimularmi la gravità dei dubbii introdotti da una più recente critica intorno alla veridicità delle sing'ole vittorie romane, tramandateci (senza possibile contradittorio) dagli annalisti romani. Ci'. Pirro A., La seconda guerra punica, 1898; Pais E., Star. Roma, II, 1899; Db Sanctis G., Stor. dei Romani, II, 1907.