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HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   dominio ed al monopolio commerciale nel bacino del Mediterraneo ; aveva già posto piede nella Sicilia ed occupava le coste della Spagna e della Sardegna. Per le cose di Sicilia, era naturalmente venuta in contesa con Siracusa, che riassumeva la forza ellenica sui mari. Ma il suo meraviglioso ingrandimento, le sterminate ricchezze di cui disponeva, chiamavano più grande e possente rivale. Questa non poteva essere che Roma. I Mamertini, ossia i banditi Campani, padroni di Messina, dapprima offerta ai Romani e poi ceduta ai Cartaginesi, furono l'incentivo alla guerra scoppiata nel 490 e terminata nel 513 d. R., e eh' ebbe per teatro la Sicilia ed il bacino del Mediterraneo. Cosi quei fedifraghi ripagarono Roma, che, ammettendoli nell' alleanza e rompendo fede a Gerone di Siracusa, aveva per essi disonorato sè medesima e la confederazione latina.
   Il primo periodo della guerra, fino al 492, riuscì prospero ai Romani, i quali, colla presa di Agrigento, si resero padroni dell'interno dell'isola di Sicilia, rimanendo ai Cartaginesi le sole fortezze marittime. Ma fin là si era trattato di battaglie terrestri. Ben altra cosa era pei Romani, privi di navi ed inesperti marinai, la pugna per mare, che segnalò il secondo periodo della guerra, fino al 499. Questo riguardò più da vicino gli Atriani, che, legati ornai, al pari degli altri soci latini, al fato di Roma, non possono rimanere estranei a nessun fatto della sua storia. Anzi, per essere più esatti, non è la sola storia di Roma, ma quella di Roma e delle città latine federate, che si svolge Ano allo scioglimento della confederazione. 1
   Al principio della prima guerra punica gli stati latini erano 28 : ultimo entrato era stato Fermo, appunto nel 490 : l'anno appresso v'entrò Isernia e nel 508 Brindisi. In nessun tempo, meglio che in questo, fu più importante e prevalente
   1 II che del resto è esplicitamente riconosciuto da Roma stessa nella stipula dei trattati, ch'essa formula in nome proprio ed in quello dei socii di nome latino.