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   « flotte italiche erano perite in questa guerra e tre di esse «avevano avuto a bordo eserciti romani; un quarto scelto « esercito di terra era stato annientato dal nemico in Libia, « senza contare gì' innumerevoli sacrifici che erano stati « richiesti dai piccoli combattimenti sul mare, dalle battaglie « di .Sicilia e più ancora dalle guerriglie e dalle epidemie. « 11 numero delle vite umane rapite dalla guerra si riconosce « dal fatto che il censimento della popolazione, solo dal 502 « al 507, diminuì di circa 40 mila anime, cioè della sesta « parte della popolazione; ed in questo calcolo non sono com-« prese le perdite degli alleati, che portarono soli tutto il « paso della guerra marittima e nello stesso tempo parteci-«parono, almeno quanto i Romani, alla guerra terrestre» (Mommsen). Lo sforzo era cosi intollerabile da provocare una congiura (per opera degl' indomiti Sanniti), nella quale 4000 tra liberi e schiavi decisero di rivoltarsi per sottrarsi al remo. Fu a stento sventata. 1
   Il contributo di Atri non potè essere meno di otto a dieci quinqueremi e di un 500 remiganti ad ogni rifacimento di flotta, oltre ai tremila e più soldati che costituivano il suo normale concorso alle legioni, secondo il calcolo che può desumersi dallo specchio di Polibio (II, 7). 2
   II. Piraterie e conquiste illiriche - Guerra dei Celti. — L'ambizione di Roma cresceva sempre più. Dai mercenari cartaginesi ribellati riceveva con poco suo onore in potere la Sardegna, provocando di nuovo Cartagine (516 = 238). Le due maggiori isole del mare occidentale erano ornai (salvo la sottomissione piena dell' interno della Sardegna) nel dominio dei Romani. Allora questi si volsero al mare orientale. Però qui è d' uopo convenire che venivano provocati, più che i Romani direttamente, gli stati costieri dell'Adriatico
   1 Zonaka, Ann., VII, II.
   - Cfr. Beloch I., Die Beviilkerung Jtaliens, pag. 97-100 in Der Ita-lische lìiind, ecc.; op. cit.