Stai consultando: 'HATRIA = ATRI ', Dr. Luigi Sorricchio

   

Pagina (250/332)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (250/332)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   CAPITOLO I.
   Letteratura ed Arte.
   i. Letteratura. — Intendiamo riassumere in questo ultimo libro, come in un quadro prospettico, tutto ciò che ci è stato tramandato e che ci resta della civiltà e della cultura romana, sposata a quella locale nel lungo periodo di 764 anni, nel quale Atri rimase indissolubilmente avvinta alla fortuna di Roma (290 a. C. - 476 d. C.).
   Cominciamo dalla letteratura, ossia dall'esponente più alto della civiltà e della cultura, non ostante che in tale argomento, come di leggieri si comprende, per la penuria delle antiche notizie e dei codici greco-latini, abbiamo più eia intuire che da documentare. Ma l'intuizione ne è facile e legittima dopo quanto siamo venuti narrando intorno alla storia dei luogo ed a quanto possiamo vedere nei residui degli altri rami della cultura, nell'arte plastica e del disegno, nell'epigrafia, che di loro natura sopravvivono più agevolmente e sono inseparabili da un largo sviluppo della letteratura e della scienza.
   Tutta la copiosa epigrafia denota un elevato grado di cultura, ed è quasi tutta funebre. Ne stralcio qualche esempio.
   Un Sabinm piange la morte della sua consorte, pure Sabina di nome, ed esclama: Ego nupsi, mors diremsit, extorsi nerumi {Corp. lnscr. Lai., n. 5036). Non cosi graziosa ed elegante, ma buona e concettosa, è quest'altra iscrizione di una madre Brittia Sabina ad una figlia Terminia, morta a ven-