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HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   252 LIBRO V - CIVILTÀ E COLTURA ATRI ANO-ROMAN A
   « nella prima riga - egli scrive - misurano in altezza m. 0.17; « nella seconda m. 0.14. Nella iscrizione originaria e com-« pietà dovevano essere indicati i nomi dei magistrati clie « fecero innalzare il tempio (acdem), le statue (signa), e che « collaudarono le opere ». 1 L'iscrizione è questa:
   Poiché essa era tra i materiali di fabbrica della piscina trasformata in chiesa, bisogna pensare che in qualche modo il tempio pagano ivi eretto o poco discosto, avesse rapporto colla piscina. Ed ovvio sembrerebbe il credere che potesse trattarsi di un delubro dedicato a qualche divinità fontinale.
   Risalendo idealmente l'odierno Corso Elio Adriano per cammino sotterraneo, s'incontrano una via lastricata ed un condotto di buonissima fattura, venuti a luce circa il 1877 nel tratto tra la chiesa di S. Agostino e quella di S. Francesco. Si giunge così al punto più elevato della città, alla presente Piazza del Popolo, dove, a mio vedere, fu il fòro ed il centro dell'antica wIìr. Ed eccone le prove. Nicola Sor-ri echio, 2 mio antenato (1710-85) fu il primo ad osservare quanto segue sul lato meridionale di detta piazza. « Volendo - egli scrive - passar oltre a descrivere altri monumenti, che « vieppiù esprimono la grandezza degli Adriani primitivi nelle « lor opere pubbliche, mi si presenta a prima vista un pa-« vimento insigne da durare per l'eternità in tutti gli altri « secoli che rimangono. Consiste in un mattonato sopra di un < assai massiccio astrico di palmi quattro. La gran mole del «Regio Palazzo» (antica residenza dei duchi d'Acquaviva, allora demaniale per l'estinzione di questi nel 1760, oggi casa Pretaroli) « dalla facciata di mezzogiorno, dove si estolle a
   1 Noi. scavi, gennaio, 1896.
   2 Delle antichità dell'Adria Picena. Ms. presso di me.